Alle prossime elezioni politiche di settembre ci sarà un tema particolarmente sentito dagli italiani, di cui però in queste settimane nessuno sembra fare menzione: la pandemia e la sua gestione. Così si fa strada una domanda su chi guarda ai parenti delle vittime del Covid.
Una questione che si è provato a porre Il Giornale, ad esempio facendo luce su coloro che in queste settimane intrattengono accesi contatti con l’associazione di Bergamo che ha fatto causa a Giuseppe Conte, allora premier incaricato di gestire l’emergenza sanitaria.
Per il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, in prima fila c’è proprio Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, aggiungendo un tassello al consenso esplosivo che la leader del partito sta ricevendo in questi mesi, puntando ad incassare il tutto alla tornata elettorale che si fa sempre più imminente. Pare infatti che il partito meloniano avrebbe avuto alcuni contatti con l’associazione #sereniesempreuniti, come anche la forza politica di Gianluigi Paragone, che negli scorsi due anni di pandemia si è scagliato contro la gestione sanitaria in maniera molto netta, spesso facendone quasi il leitmotiv della propria azione politica.
L’associazione, secondo quanto riporta Il Giornale, avrebbe infatti chiesto 200 milioni di euro in risarcimento a Palazzo Chigi, al Ministero della Salute e a Regione Lombardia per il mancato aggiornamento e la mancata attivazione del piano pandemico, così come anche per la mancata chiusura tempestiva di Alzano e Nembro nelle prime settimane di consapevolezza della catastrofe pandemica.
Secondo infatti uno studio dell’Imperial College di Londra quel ritardo sarebbe costato almeno 12mila vite in più, così da due anni la procura di Bergamo lavora all’ipotesi di epidemia colposa dietro il focolaio nella bergamasca. Così la partita è aperta.
“Se qualche partito metterà per iscritto di volersi impegnare per portare avanti una proposta di transazione per le vittime della Bergamasca, una sugli indennizzi per tutte le altre e l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla pandemia, (ostacolata dai veti incrociati di Pd, Lega e M5s), siamo disposti a sederci ad un tavolo, altrimenti la politica non ci interessa”, è quanto dichiara al quotidiano diretto da Sallusti un rappresentante dell’associazione, Consuelo Locati.