Un ragazzo a ‘Il Messaggero’ ha raccontato una sua piccola disavventura: “Lo zaino è stato rintracciato, ma la polizia non poteva intervenire”.
Dopo il furto la beffa. L’incredibile storia è stata raccontata da un ragazzo a Il Messaggero, riportata da Il Giornale, spiegando che il mancato intervento della polizia lo ha fatto “sentire beffato due volte. Mi avevano rubato l’orologio e nonostante avessi individuato il punto esatto la polizia non poteva fare nulla di più“.
La vicenda in particolare è successa nei pressi del teatro dell’Opera estivo a Caracalla. La vittima era andato insieme alla madre ad assistere ad una serata e al ritorno la brutta sorpresa: la sua auto danneggiata e uno zainetto portato via con all’interno i suoi vestiti e l’Apple watch.
“Ho attivato il gps e subito chiamato il 112 e ho spiegato la situazione mentre mi recavo sul posto ignaro di cosa ci fosse lì – ha spiegato il ragazzo – arrivato lì ho individuato la volante della polizia e mostrato il telefono con la localizzazione attiva. Gli agenti mi hanno spiegato di stare molto attento e di addentrarmi. Loro mi hanno sottolineato che avrebbero fatto solo un giro limitrofo perché senza mandato non avrebbero potuto effettuare perquisizioni”. E per questo motivo l’uomo non è riuscito ad entrare in possesso dell’orologio.
Il ragazzo ha spiegato di “essersi sentito beffato due volte. Mi avevano rubato l’orologio e nonostante avessi individuato il luogo la polizia non poteva fare più nulla“. Come riportato da Il Giornale, in questo caso gli agenti hanno rispettato le norme e le procedure previste.
In situazioni simili, infatti, le forze dell’ordine non possono fare altro che un giro di perlustrazione perché hanno bisogno di un mandato per effettuare perquisizioni. E proprio queste norme rigide non hanno permesso al ragazzo di recuperare il suo Apple Watch, rubato dalla macchina insieme ad uno zaino. Una disavventura che difficilmente il giovane riuscirà a dimenticare quanto accaduto una sera d’estate a Roma.