Sarebbe stato arrestato grazie a un’operazione congiunta di polizia e carabinieri l’assassino di Gerardo e Davide Pasquale Cirillo uccisi a Cerignola
Colpo di scena nel foggiano. Gli agenti di polizia e i carabinieri hanno fermato il presunto autore dell’omicidio di Gerardo Cirillo di 58 anni e del figlio Pasquale di 27, i cui corpi sono stati trovati domenica mattina in una campagna alla periferia di Cerignola, nel foggiano. Si tratta di Giuseppe Rendina, 45 anni, bloccato a Trinitapoli, nella Bat al confine proprio con il territorio cerignolano. Stando alle ipotesi degli inquirenti i due sarebbero stati uccisi perché Gerardo Cirillo aveva contratto con il presunto assassino un debito di circa 10mila euro.
Sabato sera una parente della famiglia avrebbe denunciato la scomparsa di Gerardo Cirillo e del figlio. Domenica mattina gli agenti di polizia si sono recati in una campagna, che si trova al confine tra Cerignola e Manfredonia, che alcuni mesi fa era stata presa in affitto da Cirillo.
Qui nascosti sotto i tubi in plastica utilizzati per irrigare i campi è stato trovato il corpo del figlio e poi, ad un centinaio di metri, quello del padre. I due sono stati uccisi con un colpo di pistola alla nuca. Un omicidio in stile mafioso, un atto che ha indignato un’intera comunità.
L’indagine era scattata nelle ore successive alla scomparsa dei due, di cui si erano perse le tracce dal pomeriggio del giorno precedente, quando si erano allontanati a bordo di una Renault Capture, poi ritrovata dalla polizia nelle vicinanze del torrente Carapelle. A lanciare l’allarme alla polizia era stata una parente. Un presunto debito in denaro il movente dell’omicidio. Padre e figlio erano stati giustiziati con un colpo d’arma da fuoco alla nuca, mentre i loro corpi erano stati ritrovati a poche decine di metri di distanza l’uno dall’altro