Il turismo del Paese nord-africano ha subito un duro colpo nelle ultime settimane per via di attacchi sempre più frequenti nei mari, che hanno provocato due morti nell’ultimo mese. Per questo motivo le immersioni di Hurghada sono state limitate dalle autorità, che impongono misure rigorose sul nuoto
Le autorità egiziane si sono dovute muovere con tempestività, non c’era tempo da perdere. Nel Paese nord-africano sono state adottate misure per proteggere i turisti al largo della costa egiziana del Mar Rosso, sulla scia degli attacchi di squali che hanno ucciso due turisti stranieri nel giro di pochissimi giorni vicino a Sahl Hasheesh, una famosa baia a sud della località turistica di Hurghada. Prima una donna austriaca di 68 anni è stata uccisa in un attacco da parte di uno squalo il 1° luglio e tre giorni dopo, una donna rumena di 40 anni è stata uccisa in un altro, a soli 600 metri dal luogo del primo.
Non è chiaro se sia stato lo stesso squalo ad attaccare le due donne, di certo però le aggressioni hanno provocato il panico a Sahl Hasheesh e a Hurghada in generale, spingendo appunto le autorità a chiudere un tratto di costa del Mar Rosso e vietando le attività acquatiche, come immersioni, snorkeling, windsurf e kitesurf.
Le autorità, inoltre, stanno consigliando ai turisti di astenersi dal lanciare cibo o indossare profumi mentre nuotano, come spiegato da un funzionario che è voluto restare nell’anonimato, in quando il governo centrale ha disposto il divieto di parlare con i media dell’argomento. Si è creato infatti un clima di tensione in Egitto, gli attacchi ai turisti rumeni e austriaci hanno causato il panico tra i vacanzieri delle località turistiche del Mar Rosso. Molti di quelli che avevano in programma di trascorrere le vacanze lì hanno deciso di cambiare i loro piani ed evitare la zona, dove in passato non si era mai sentito parlare di attacchi degli squali. Quello che invece sono sul posto stanno prestando maggiore attenzione e alcuni di loro sono riusciti anche a riprendere il passaggio degli squali, che tra l’altro sono di dimensioni enormi come si può vedere dal video qui di seguito. Insomma, un allarme assolutamente da non sottovalutare.
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