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Cronaca

Meloni: “Chi ci attacca danneggia l’Italia. I conservatori non sono dei passatisti”

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Arianna Di Pasquale

La leader di Fratelli d’Italia al Corriere della Sera respinge le critiche sul posizionamento del partito: “Ci sentiamo eredi di un’identità da far crescere”

Giorgia Meloni è la ‘front runner’ della sua coalizione contro Enrico Letta: la leader di Fratelli d’Italia è pronta a respingere al mittente le critiche sul posizionamento del partito e non solo. “La sinistra si vorrebbe arrogare il diritto di stabilire quale sia il progresso e quale sia la direzione nella quale devono andare i cambiamenti. Un conservatore non è contrario ai cambiamenti in sé. È contrario alla visione della sinistra secondo la quale progredire vuol dire cancellare tutto ciò da cui proveniamo“, inizia così il colloquio della Meloni al Corriere.

Giorgia Meloni (Ansa Foto)

La leader di Fratelli d’Italia chiarisce: “Per noi conservatori significa innanzitutto sentirsi eredi. Avere cioè la consapevolezza storica di ereditare una tradizione, una cultura, un’identità e un’appartenenza. E il compito dei conservatori non è solo conservare questa eredità ma accrescerla, renderla viva e adattarla ai mutamenti imposti dalla storia. Per questo i conservatori non sono dei passatisti ma, parafrasando Prezzolini, sono gli uomini e le donne ‘del dopodomani’. Dio, Patria e famiglia non è uno slogan politico ma il più bel manifesto d’amore che attraversa i secoli. Affonda le sue radici nel “pro Aris et Focis” di Cicerone: ‘l’altare e il focolare’ che da sempre fondano la civiltà occidentale“.

In ambito scolastico, precisa: “Il programma al quale fa riferimento Galli della Loggia è quello del 2018. Un equivoco nel quale sono caduti in molti. Evidentemente FdI è talmente coerente che a distanza di 5 anni il programma sembra in gran parte attuale. Per quanto riguarda la scuola, stiamo facendo un lavoro molto approfondito. In particolare ragioniamo sul fatto che in un mercato del lavoro ormai unico, i nostri ragazzi oggi escano dal liceo un anno dopo i loro coetanei di molti stati occidentali. Ecco, mantenendo l’attuale monte ore, vorremmo trovare delle soluzioni che consentano di superare questa differenza“.

(Ansa)

È invece da superare, dice Galli della Loggia, il tema dell’origine pastfascista della storia politica di Meloni, anzi la dicotomia «antifascisti contro fascisti» potrebbe persino giovare alla leader di FdI. E lei è d’accordo: “Potrebbe giovare perché gli italiani si rendono conto di quanto la sinistra cerchi di scappare dalle sue responsabilità accusando gli altri di cose assurde. Vorrei una campagna elettorale nella quale le forze politiche si confrontano su idee, progetti e visioni del mondo. Un terreno però sul quale la sinistra da sempre non vuole confrontarsi evidentemente perché si sente particolarmente debole. Questa abitudine della sinistra a parlare di fascismo e antifascismo in campagna elettorale credo che abbia stancato gli italiani sia di centrodestra che di centrosinistra“.

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Arianna Di Pasquale