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Cronaca

‘Picchiata perché ho chiesto di essere pagata’, la denuncia di una lavapiatti

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Cristiano

La vicenda che vede protagonista una lavapiatti sta facendo davvero il giro dei social. Picchiata dal suo datore di lavoro solamente per aver chiesto la giusta retribuzione dei suoi giorni lavorativi. Indagano i carabineri

Carabinieri (Ansa Foto)

Ha veramente dell’incredibile la storia che arriva direttamente dalla Calabria. Ci troviamo a Soverato, in provincia di Catanzaro, dove la vittima di questa assurda vicenda è una ragazza di 25 anni di origine nigeriana. Quest’ultima è stata assunta, nelle ultime settimane, dal gestore di un lido come lavapiatti. La stessa, dopo che erano trascorsi alcuni giorni, aveva chiesto al suo datore di lavoro di essere pagata.

Giustamente tra l’altro. Nulla di strano direte voi, giusto? Ed invece no visto che dall’altra parte, alla richiesta del pagamento, non hanno per nulla reagito bene. Tanto è vero che la stessa è stata riempita non solamente di insulti, ma anche di botte ed urla. Invece dello stipendio ha ricevuto solamente mani addosso.

Una vicenda che è stata filmata sui social network e che la stessa ha voluto denunciare ai carabinieri visto che si era presentata in caserma poco dopo. E’ stata proprio la 25enne a riprendere tutta la scena che è diventata virale in pochissimi istanti in rete. Per il momento non ha sporto denuncia e non si è recata in ospedale.

Lavapiatti picchiata da datore di lavoro che non la voleva pagare

Ragazza nigeriana picchiata da datore di lavoro (Ansa Foto)

In una prima parte del filmato si vede la stesa che rivendica il pagamento dello stipendio, nella seconda il datore che la riempie di botte. Ad una donna che chiedeva (sottolineiamo giustamente) la retribuzione che le spettava. “Dove sono i miei soldi?“. Non solo, la risposta del titolare lascia tutti a bocca aperta: “Non ti preoccupare, ci sono gli avvocati e adesso arrivano i carabinieri. Qui è casa mia“.

Le botte iniziano a diventare pesanti quando la donna grida e allo stesso tempo cerca di difendersi dalla brutale forza del suo datore. L’uomo ha riportato la propria versione, ma il filmato non mente. Nel frattempo i militari continuano le indagini su questa vicenda che ha davvero dell’assurdo.

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