Proseguono le indagini per la sparatoria avvenuta a Pescara. E nelle ultime ore è spuntata una pista che potrebbe rappresentare una svolta.
Sono passati quasi tre giorni dall’agguato di Pescara e il killer è ancora in fuga. Gli inquirenti, infatti, non sono riusciti a risalire all’identità del killer e proprio per questo il prefetto, come scritto dal Corriere della Sera, ha deciso di rafforzare la sorveglianza per la persona rimasta ferita in questa sparatoria.
Le condizioni di Luca Cavallito sono in leggero miglioramento e si teme che il killer possa tornare per cercare di finire il suo lavoro. Per questo motivo si è deciso di rafforzare la vigilanza, ma anche di armare gli agenti presenti in ospedale. Una misura precauzionale perché, fino a quando non sarà catturato il killer, tutto può succedere.
Inoltre, gli inquirenti sperano di poter ascoltare il prima possibile Cavallito per capire meglio il perché di questo agguato e l’identità della persona che ha sparato ed eventualmente i mandati.
Spunta una nuova pista
Gli inquirenti non escludono nessuna nulla, ma nelle ultime ore sta prendendo piede la pista di un movente legato ad un albergo che i due volevano realizzare a Pescara. Per questo motivo nelle prossime ore saranno effettuati tutti gli approfondimenti del caso per capire se questa ipotesi è reale oppure c’è altro dietro all’omicidio.
Intanto per provare a risalire al killer gli inquirenti stanno visionando le telecamere del bar. In un video si vede un uomo con il casco raggiungere il locale a piedi e per poi aprire il fuoco contro i due. Si tratta della stessa persona che 10 minuti prima era passato con la moto proprio per vedere dove erano seduti Albi e Cavallito.
Inoltre, il killer ha preso i cellulari delle vittime per depistare un po’ le indagini. E quindi i due, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, potrebbero essere stati traditi da qualcuno che stavano aspettando al bar. Tutte ipotesi da confermare nei prossimi giorni.