Clima teso a Taiwan. Dopo l’arrivo di Nancy Pelosi, la Cina ha iniziato le manovre di addestramento militari attorno al paese. Da Pechino la prendono come una “provocazione”
Non si respira per nulla un buon clima a Taiwan. Nelle ultime ore arrivano notizie direttamente dalla Cina che avrebbe dato il “via” alle ore 12 locali (alle 6 italiane) ad una delle più grandi esercitazioni militari che sono state mai fatte intorno a Taiwan. Il tutto dopo che sull’isola è arrivata come ospite la presidente della Camera degli Stati Uniti D’America, Nancy Pelosi. I media ufficiali tengono a precisare che si tratta di semplici manovre militari e di addestramento su scala. Cosa comprendono? Lanci dal vivo di colpi di artiglieria e di missili. Dove? In sei aree marittime off-limits.
Non è finita qui visto che alcuni giornalisti che si trovano a Taiwan hanno confermato di aver visto proiettili sparati proprio dall’esercito cinese in direzione dello stretto. Nel frattempo le forze militari si stanno preparando alla guerra “senza cercare la guerra“. Questo è quello che fa capire il ministero della Difesa con una nota ufficiale direttamente dal proprio sito. Un comunicato che è stato emanato subito dopo la notizia arrivata dalla Cina. Il dipartimento della Difesa di Taiwan ha accusato il governo di Pechino di “comportamento irrazionale” per via delle sue manovre militari a fuoco vivo. La situazione, comunque, non è per nulla delle migliori.
Queste esercitazioni termineranno a partire da questa domenica verso mezzogiorno. Nel suo viaggio, che è durato meno di 20 ore, la Pelosi ha voluto far capire una sola cosa: che gli Stati Uniti D’America non hanno alcuna intenzione di abbandonare un alleato importante come Taiwan.
Anche se questo suo viaggio è stato preso come una vera e propria provocazione da parte di Pechino che ha promesso delle “punizioni” e allo stesso tempo esercitazioni militari nei mari intorno a Taiwan.
Nella giornata di mercoledì il ministero della Difesa ha annunciato che è stato sparato un razzo per mettere in guardia un drone che stava sorvolando sull’isola di Kinmen (1 a 10 km dalla città cinese di Xiamen). Allerta massima anche in Giappone dove queste esercitazioni cinesi preoccupano e non poco.