Con le elezioni ritornano le metafore ‘animaliste’ tra i leader politici. Giorgino all’Adnkronos: “Questo linguaggio è fenomeno molto sedimentato nel linguaggio pubblico”.
La campagna elettorale è pronta ad entrare nel vivo e con lei anche le metafore animaliste. I leader sono pronti a tutto per poter ottenere un numero importanti di voti e, come riportato dall’Adnkronos, hanno tirato fuori questo bestiario della politica, dal quale ogni giorno escono delle metafore zoologiche.
Una campagna elettorale che quindi rischia di trasformarsi in un giardino zoologico tra api, cavallette e tigri. Un botta e risposta a distanza che, come detto in precedenza, potrebbe essere fondamentale per andare a vincere queste elezioni.
I leader per provare a governare il Paese sono pronti a tutti, anche ad utilizzare un linguaggio con metafore animaliste. Vedremo alla fine chi la spunterà, ma gli animali si candidano ad essere gli assoluti protagonisti di questa campagna elettorale in piena estate.
Giorgino: “Gli animali sono elementi da sollecitare l’immaginario collettivo”
Francesco Giorgino, giornalista e Professor of Practice presso la Luiss School of Government e direttore del master Luiss in Comunicazione e Marketing politico ed istituzionale, all’Adnkronos ha sottolineato come “questo linguaggio è un fenomeno che trova la sua legittimazione nel passato e che è molto sedimentato nel discorso pubblico quando si nutre di contenuti politici“.
“Il ricorso al lessico animalista – ha aggiunto il giornalista – è abbastanza frequente ed è motivato da tre ragioni. La prima è l’esigenza impellente, da parte della politica, soprattutto in questo particolare frangente storico, di semplificare al massimo il proprio linguaggio. La seconda ragione è introdurre sempre il codice del politainment, cioè l’uso del codice dell’intrattenimento nell’ambito politico. Infine la terza esigenza è trovare soluzioni compatibili con l’obiettivo della sollecitazione dell’immaginario pubblico. Gli animali sono elementi, dal punto di vista narrativo e semiotico, in grado di sollecitare l’immaginario collettivo“. Insomma, gli animali sono e resteranno un punto imprescindibile della campagna elettorale dei politici.