La psicoterapeuta Simona Bertuzzi ai microfoni di Libero Tv ritorna sul caso di Alessia Pifferi, la mamma che ha lasciato morire di stenti la piccola.
Sono passati ormai diversi giorni dal decesso della piccola Diana, ma sono in molti che si domandano come la mamma abbia potuto abbandonare la figlia per sei giorni e morta di fame e di stenti.
A provare a dare una risposta è stata la presidente della Cooperativa Salem, Simona Bertuzzi, in un’intervista ai microfoni di Libero Tv. “Profili come quelli di Alessia – ha spiegato la psicoterapeuta – richiamano alla mente le donne che regrediscono a un’età adolescenziale e non prendono coscienza della loro maturità e del loro essere madri“.
“Stiamo parlando – ha aggiunto l’esperta – delle famose fourty ageers, quarantenni che non accettano la loro età adulta. Raramente si arriva a conseguenze gravi come quelle della tragedia milanese, ma rapportarsi con madri del genere può avere sviluppi pesanti per i figli adolescenti“.
Il caso di Diana Pifferi
Diana Pifferi è la bambina di 18 mesi morta di stenti dopo essere stata lasciata da sola in casa per sei giorni. Una tragedia che ha sconvolto l’intera Italia e soprattutto portato all’arresto della mamma Alessia.
I punti da chiarire su questa vicenda sono ancora diversi e per questo motivo la Procura di Milano ha disposto l’incidente probatorio sul biberon della bambina e su tutto il materiale sequestrato. Si tratta di un passaggio fondamentale per provare ad accertare meglio quanto successo.
In attesa di avere i risultati di questi accertamenti, la mamma di Diana continua ad essere in carcere e direttamente da San Vittore, come scritto da Leggo, continua a chiedere solo del suo compagno, con il quale aveva trascorso quei sei giorni lontano dalla figlia.
Ma l’uomo, almeno al momento, non ha mai risposto alle chiamate della donna e dal giorno in cui Diana è stata trovata morta ha fatto perdere le sue tracce. Una chiara posizione che sa di rottura con la sua compagna, ma vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.