Pass disabili nelle ztl, arriva la decisione ufficiale da parte della Corte di Cassazione in merito a questa vicenda. Anche se, alcune polemiche, non sono per nulla mancate
Alla fine la decisione della Corte di Cassazione è arrivata e vede la bocciatura nei confronti del Comune per quanto riguarda la vicenda sul pass dei disabili. Subito dopo questo annuncio la Lega ha deciso di depositare una mozione per chiedere alla giunta di poter assumere le misure necessarie per evitare che i residenti fuori Milano vedano arrivare, nelle buche delle lettere, multe irregolari. Non solo: che allo stesso tempo debbano ricorrere al Tar per far valere il proprio diritto.
La situazione riguarda, nella maniera più specifica, il libero accesso nelle zone a traffico limitato e sulle corsie preferenziali. Nella giornata di mercoledì 3 agosto la Cassazione ha accolto il ricorso che era stato presentato da un cittadino residente a Rho. Quest’ultimo aveva regolare pass per disabili, ma che era stato multato dal Comune di Milano perché non aveva comunicato in anticipo il passaggio sotto le telecamere di una ztl. Anche se, secondo gli stessi giudici, non era assolutamente obbligato a farlo.
Palazzo Marino ha sanzionato solamente chi non ha comunicato il numero di targa del veicolo agli uffici competenti, in modo tale da inserirla nella banca dati. La Corte di Cassazione, però, la pensa diversamente: ovvero che non si può assolutamente imporre una ordinanza sindacale la comunicazione preventiva. Motivo? In questo modo si “contravverrebbe alla normativa nazionale che favorisce la circolazione su tutto il territorio nazionale di persone con difficoltà nella deambulazione“.
Come riportato in precedenza, però, la Lega ha già presentato una mozione. In particolar modo il consigliere del partito, Samuele Piscina, ha dichiarato le seguenti parole: “Nel 2022 non è possibile che una città come Milano non abbia un sistema informatico che non sia in grado di riconoscere le targhe delle auto associate ai pass disabili“.
La loro richiesta? Quella di creare un database e nel frattempo annullare tutte le sanzioni di chi le ha ricevute fino ad ora. In modo tale da non costringere gli invalidi a presentare continuamente ricorsi. Non solo: ha ricordato, inoltre, che per facilitare la mobilità tra un Comune e l’altro, nello scorso mese di maggio è stata attivata una fase di sperimentazione della banca dati nazionale Cude.
In quel caso, però, a poter iscrivere la targa erano solamente gli invalidi che risiedono nei Comuni aderenti. Non sono mancati gli appelli al sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, a sollecitare l’adesione o cercare di sviluppare un sistema che possa coinvolgere tutti gli altri Comuni.