L’ex sindaco di Parma gioca a carte scoperte: “Il momento della Politica con la P maiuscola, opportunità straordinaria”.
Poco più di 45 giorni e gli italiani saranno chiamati alle urne per esprimere la loro preferenza su deputati e senatori che andranno a formare il Parlamento. Il tempo stringe e fra certezze e colpi di scena il quadro inizia a delinearsi.
Anche in maniera inattesa verrebbe da dire, e lo dimostra la rottura per certi versi clamorosa fra Letta e Calenda. L’accordo è durato poco. Giusto il tempo di provare a capire come trovare collocazione a quei temi che dividevano le due forze e che non hanno prodotto nei fatti quella stretta di mano annunciata ma mai del tutto convinta. Ne era convinto Matteo Renzi, che ha fatto da spettatore interessato e che continua a caldeggiare l’ipotesi di un terzo polo forte. Mentre Letta lancia accuse definendo la scelta di Calenda “un assist a Giorgia Meloni” e autodefinendosi ingenuo, arriva la scelta di Pizzarotti. L’ex alfiere del Movimento 5 Stelle ha chiarito la sua posizione lanciando una serie di messaggi molto chiari.
“Dopo molti giorni di balletti indecorosi, con la Lista Civica Nazionale abbiamo deciso di stare con chi a queste danze non ha partecipato. Saremo con Matteo Renzi e con chi crede nel progetto civico riformista”. Federico Pizzarotti ha annunciato l’accordo su Twitter parlando di “opportunità straordinaria” e lanciando l’hashtag Terzo Polo.
L’ex sindaco di Parma ha quindi messo la parola fine all’accordo col Pd che in città si era trasformato nella vittoria alle elezioni, ed ha lanciato messaggi chiari su quella che potrebbe essere la dimensione in termini di voti del Terzo Polo. Pizzarotti ha chiarito infatti che il balletto elettorale potrebbe penalizzare in qualche modo la sinistra, parlando di un 10% raggiungibile qualora Calenda decidesse di farne parte. Il leader di Azione potrebbe correre da solo, ma Renzi lancia messaggi, che nelle prossime ore saranno oggetto di riflessioni.