Una montagna di ragazzi provenienti da tutto il Mondo si sono ritrovati per la 33esima edizione di un Festival straordinario
Non è un concerto dei Maneskin, nè una tappa del Jova Beach Party, eppure è in grado di unire più di 60.000 giovani provenienti da tutto il mondo. Il tutto nel silenzio generale dei media, che sembrano poco propensi a regalare spazio a questa grande iniziativa. Si tratta del Festival dei giovani a Medjugorje.
Un evento arrivato alla 33esima edizione e che ogni anno ha la capacità di attirare migliaia di ragazzi da tutto il mondo. Il Festival dei giovani di Medjugorje è un festival che si tiene nella cittadina della Bosnia-Erzegovina e nei luoghi delle apparizioni mariane. Il festival viene organizzato dalla fine degli anni ‘80 ed è il più grande festival della gioventù in Europa. Lo scopo principale del festival è quello di promuovere la pace e l’unità tra i giovani di tutto il mondo.
Per gli organizzatori più di un milione di persone hanno partecipato al Festival, che quest’anno si è svolto dal primo al sei agosto. Tanti gli eventi: concerti, conferenze,, workshop su diversi temi come la spiritualità, l’ecologia, le questioni sociali, Messe notturne; danze; veglie di preghiera; confessioni; adorazione davanti al Santissimo Sacramento; Migliaia di adolescenti e giovani adulti di tutte le età (quasi la metà ha tra i 15 e i 19 anni) si recano ogni anno a Medjugorje per partecipare al più grande sito mariano cattolico del mondo.
I partecipanti alla 33.ma edizione del Mladifest, Festival Internazionale dei Giovani, sono stati invitati dal vescovo ausiliare della diocesi ucraina di Zaporizhia-Kharkiv ad aderire all’iniziativa “Il tuo rosario per l’Ucraina”, e a donare le proprie corone a tutti i fedeli del Paese dell’Europa orientale che vivono momenti di grande tensione. Ai giovani, radunati nella cittadina della Bosnia-Erzegovina, provenienti da più di 70 Paesi, il presule ha spiegato come anche i soldati, con cui egli comunica spesso, sostengano “che nei momenti più terribili in cui le persone perdono la speranza, l’aiuto venga dal Cielo. Si rendono conto che la preghiera, il digiuno e il manto della Purissima Vergine Maria che è steso su di loro li protegge dalle ferite e dalla morte”.
“Il rosario è l’arma più potente contro il male”
Il vescovo ha quindi sottolineato come “i soldati si affidino a un’arma molto potente: la corona”, e come sia “comune vederli con dei rosari al collo che portano vicino al cuore”. “Il rosario, infatti, – ha aggiunto – è molto simile alla fionda di David e alle cinque pietre che aveva nella borsa e che usava per sconfiggere Golia”. Tutte le corone raccolte a Medjugorje – ha concluso -, alla fine dell’incontro di preghiera saranno portate in Ucraina, nei luoghi in cui sono più necessarie, ”nelle mani di coloro che le aspettano, che hanno paura e stanno perdendo la speranza. Chiedo a tutti voi, cari giovani, di donare dei rosari per tutti coloro in Ucraina che li vogliono ma non li hanno. Il rosario è l’arma più potente contro il male” ha detto monsignor Jan Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi ucraina di Zaporizhia-Kharkiv. “Il rosario darà loro la certezza che la Madre li sta proteggendo”.
Il messaggio del Papa
Anche Papa Francesco ha rivolto un pensiero a tutti i partecipanti alla 34esima edizione del Festival. ”
Carissimi, in quel tempo, ci racconta l’evangelista Matteo, Gesù rivolgendosi a tutti disse: “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero” (Mt 11,28-30). Come in quel tempo così anche oggi Gesù si rivolge a tutti voi, cari giovani, e con la parola-guida del Festival, ispirata al Vangelo appena menzionato, vi invita: “Imparate da me e troverete la pace”. Continua il Santo Padre: “ Il Signore non riserva queste parole solo agli apostoli o a qualcuno dei suoi amici, ma le rivolge a tutti coloro che sono stanchi e oppressi. Egli sa quanto la vita può essere difficile e che ci sono molte cose che ci affaticano il cuore: tante delusioni, diverse ferite del passato, pesi che portiamo e ingiustizie che sopportiamo, molte incertezze e preoccupazioni. Di fronte a tutto questo Gesù ci dice: “Venite a me e imparate da me”. Si tratta di un invito a muoversi, a non restare fermi, congelati e impauriti davanti alla vita, e ad affidarsi a Lui. Sembra facile, ma nei momenti bui viene naturale chiudersi dentro sé stessi. Gesù invece vuole tirarci fuori, perciò ci dice “Vieni”.
La via di uscita è nella relazione, nell’alzare lo sguardo verso Colui che ci ama davvero. Poi, non basta uscire da sé stessi, bisogna anche sapere dove andare, perché ci sono tanti traguardi ingannevoli che promettono un futuro migliore, però ci lasciano nella solitudine di prima. Per questo, Gesù indica dove andare: “Venite a me”. Cari amici, con il cuore aperto andate a Lui, prendete il suo giogo e imparate da Lui. Andate dal Maestro per diventare suoi discepoli ed eredi della sua promessa di pace. Prendete il suo giogo che vi farà scoprire la volontà di Dio e vi renderà partecipi del mistero della sua croce e della sua risurrezione. Il “giogo” di cui Cristo parla è la legge dell’amore, è il comandamento che ha lasciato ai suoi discepoli: amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amati (Gv 15,12). Perché il vero rimedio alle ferite dell’umanità è uno stile di vita basato sull’amore fraterno, che ha la sua radice nell’amore di Dio.
Camminando insieme con Lui e imitandolo, imparerete da Lui. Egli è un Maestro che non impone ad altri dei pesi che lui non porta. Si rivolge agli umili, ai piccoli e poveri perché Lui stesso si è fatto povero e umile. E per imparare, prima di tutto, bisogna essere umili e riconoscere la propria ignoranza e superbia che ci fanno pensare di poter fare tutto da soli e con le nostre forze. Bisogna avere orecchio aperto alle Parole del Maestro. Così si impara il suo cuore, il suo amore, il suo modo di pensare, di vedere e di fare. Ci vuole il coraggio di stargli vicino e di imitarlo.
Carissimi, non abbiate paura, andate a Lui con tutto quello che state portando dentro il cuore, egli è l’unico Signore che offre il vero ristoro e la vera pace. Seguite l’esempio di Maria, sua e nostra Madre, che vi porterà a Lui. Affidatevi alla Stella Maris, segno di speranza sul mare agitato, che ci guida verso il porto della pace. Ella, che conosce suo Figlio, vi aiuterà a imitarlo nella relazione con Dio Padre, nella compassione verso il prossimo e nella consapevolezza di ciò che siamo chiamati a essere, figli di Dio. In questo momento, nel cuore dell’estate, il Signore vi invita a fare delle vacanze con Lui, nel luogo più speciale che c’è: il proprio cuore.
Cari giovani, mentre state riposando in Gesù Cristo durante questi giorni, vi affido tutti alla Beata Vergine Maria, nostra Madre celeste, affinché, per sua intercessione e con il suo esempio, prendiate su di voi il giogo soave e leggero della sequela di Cristo. Lo sguardo di Dio Padre che vi ama personalmente vi accompagni ogni giorno, così che, nelle relazioni con gli altri, possiate essere testimoni della pace che riceverete in dono. Per questo prego e vi benedico, e chiedo anche a voi di pregare per me.