La scelta di James Franco per intepretare il dittatore Fidel Castro pare convincere tuttti meno che John Leguizmano
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La produzione di Alina of Cuba sembra iniziare tra le polemiche, che riguardano in particolare la scelta dell’attore protagonista. L’annuncio di James Franco come interprete del celebre dittatore Fidel Castro ha generalmente convinto l’opinione pubblica, proprio grazie ad una notevole somiglianza, che non può che facilitare la conseguente rappresentazione cinematografica. Anche la figlia di Castro ha voluto esprimersi in merito a tale decisione, confermando che l’attore statunitense sia stata una scelta azzeccata: “James Franco presenta un’evidente somiglianza con Fidel Castro, oltre ovviamente alle sue abilità e al suo carisma”. Di altro avviso sembra essere invece John Leguizmano – attore colombiano – che lamenta una tendenza ad assegnare ad attori non latini dei ruoli da latini: “Non ho alcun problema con James Franco. Ma sono cresciuto in un’era in cui i latini non potevano interpretare i latini nei film. Non potevamo interpretare i nostri ruoli, c’era l’uso della brown face: le persone si truccavano la faccia per sembrare latine in West Side Story. Quella è l’era in cui sono cresciuto. L’era in cui ti dicevano di cambiare nome, di stare lontano dal sole, che solo i latini bianchi avrebbero trovato lavoro e non erano nemmeno i protagonisti principali. Questo dico, solo questo: appropriarci delle nostre storie, niente di più”. E’ fuor di dubbio che la storia di Hollywood in questo senso sia alquanto opaca, ma temiamo che un eccesso di accortezza sull’etnia durante il casting, rischierebbe soltanto di alimentare ulteriormente sterili polemiche, limitando la libertà di produttori e registi di compiere le proprie scelte con una necessaria libertà.