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Lo sfogo di Giovanni Storti: “Certi nostri sketch non si potrebbero più fare, ecco perché…”

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Arianna Di Pasquale

In una recente intervista il comico si è lasciato andare ad alcune riflessioni legate al suo lavoro: “Non si può più dire niente”

Anche la comicità sta risentendo dell’avanzare del tempo e lo spiega chi nella sua carriera si è divertito ed ha fatto divertire: Giovanni Storti che negli anni, insieme ai due inseparabili compagni Aldo Baglio e Giacomo Poretti, ha dato vita a sketch memorabili ora si lascia andare ad uno sfogo professionale ai microfoni de Il Giornale.

Giovanni Storti (Ansa)

Per lui attualmente c’è un eccessivo “politicamente corretto” che in qualche modo danneggia la comicità, quella genuina di una volta a cui lo storico trio Aldo, Giovanni e Giacomo ha abituato il pubblico.

Storti: “Ci sono dei meccanismi che ti impediscono di dire qualsiasi cosa”

Ultimamente non si può dire più niente, è vero” inizia così la riflessione di Giovanni Storti e prosegue “certi nostri sketch non si potrebbero più fare. La comicità è un modo parallelo di vedere la realtà, un modo dissacrante e alle volte un po’ cattivo. La linea tra il garbo e il fastidio è sottile, ma penso che il politicamente corretto non sia applicabile alla comicità, anzi la distrugge“.

Aldo, Giovanni e Giacomo (Ansa)

Noi – continua Storti abbiamo fatto delle cose che forse non si potrebbero più fare: al Circo di Paolo Rossi picchiavo Giacomo che era senza braccia e senza gambe, abbiamo ‘sparato’ agli animali e adesso ti ammazzerebbero, poi con il dottor Alzheimer abbiamo trattato temi spinosi in modo incredibile. Forse noi siamo riusciti, per fortuna o per garbo, a tenere un livello di comicità non così cattiva, pur trattando dei temi in modo cattivo. Ci sono tutti questi gruppi, penso agli animalisti: io amo la natura più di ogni cosa, poi fingi di dare un calcio a un gatto e ti attaccano come se fossi un delinquente. Forse vogliono farsi vedere, non lo so, ma ci sono dei meccanismi che ti impediscono di dire qualsiasi cosa. E non lo ritengo giusto”.

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Arianna Di Pasquale