Casi in aumento: torna l’obbligo delle mascherine al chiuso

La decisione è già chiara: se il trend andrà ancora in questa direzione saranno ripristinate le mascherine al chiuso per arginare i contagi.

L’obiettivo è riflettere sui numeri e ipotizzare ciò che potrebbe accadere in inverno per evitare un’altra pesante ondata di contagi.

Mascherine
Mascherine al chiuso, torna l’incubo © Ansa

Sarebbe l’ennesimo duro colpo per i reparti Covid e in generale per gli ospedali, e rappresenterebbe un altro stop all’economia che in questa fase di crisi e difficoltà si trasformerebbe in un ostacolo non da poco. Ecco perché la Germania, dopo aver valutato i numeri e la crescita degli indicatori emersa negli ultimi giorni, ha già messo in piedi un piano in previsione dei mesi freddi. Al momento l’incidenza dei casi nell’arco degli ultimi sette giorni fa registrare 381 infezioni circa ogni 100mila abitanti. La sensazione però è che i numeri siano ben più alti e destinati a creare preoccupazione. L’istituto Koch ha inoltre chiarito che nella giornata di ieri sono stati 170 i decessi legati al Covid, e i dati hanno spinto il governo tedesco a convocare una riunione d’urgenza nella quale sono emerse le misure di contrasto in vista dei prossimi mesi.

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Mascherina
Mascherine, in Germania hanno già deciso © Ansa

La Germania non esclude quindi l’ipotesi di rendere nuovamente obbligatoria la mascherina nei luoghi chiusi. Il trend conferma che i casi di contagio sono in forte crescita, e dalla riunione fra i ministri della salute regionali e il ministro della salute tedesco Lauterbach sono state individuate le linee da seguire nei mesi freddi. L’idea al momento è di ripristinare l’utilizzo obbligatorio delle mascherine nei luoghi chiusi con tutta una serie di regole già osservate in passato.

I dispositivi di protezione resteranno inoltre obbligatori sugli aerei, sui treni a lunga percorrenza e ancora negli ospedali e nelle case di riposo. I ministri regionali, è quanto emerso dall’incontro convocato ieri, potranno autonomamente mettere in campo ulteriori restrizioni qualora nei territori dovessero registrarsi numeri alti. E in alcune zone è già allarme e i dati sono quotidianamente sotto controllo per verificare l’andamento della curva epidemiologica.

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