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Ancelotti: “Milan, Juve ed Inter sono un passo avanti. Zaniolo? Non è una mezzala”

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Arianna Di Pasquale

Colleziona record su record Carlo Ancelotti, che ha appena messo in bacheca un altro trofeo: il suo Real è infatti fresco di vittoria per 2-0 sull’Eintracht, grazie alle reti di Alaba e del solito Benzema, e si è aggiudicato così la Supercoppa Europa.

È la quarta personale per l’allenatore, dopo le due vinte con il Milan e quella, sempre con i Blancos, del 2014. Intervenuto ai microfoni di Radio Radio Carlo Ancelotti analizza il suo momento: “Il mio atteggiamento in campo? È naturale, siamo abituati a tante sfide. Allo stesso tempo mi emoziono spesso, è genetica”. Poi sul figlio Davide, suo assistente: “È serio e bravo, più di me ha entusiasmo e vuole studiare: le generazioni sono diverse, ho uno staff giovane e conciliamo le esperienze differenti. Lo stesso mix che abbiamo anche in squadra, c’è un’atmosfera positiva”.

Carlo Ancelotti (Ansa Foto)

Ancelotti ha vinto in 5 Paesi diversi:Il calcio moderno è anche questione di fatturato, di diritti tv: l’Inghilterra è sopra a tutti, sanno lavorarci meglio. L’Italia forse sta subendo maggiormente, sia per questo aspetto che per un ricambio generazionale che non ha prodotto tanto”.

Sugli attaccanti:Fare una classifica dei giocatori che ho allenato è complicato, da Pippo Inzaghi, a Kaka, Ronaldo, Pogba, Lewandowski è impossibile sceglierne uno. La fortuna delle mie vittorie sono stati i calciatori forti”.

Sulla Roma:Ha fatto una campagna acquisti di livello, non dico che vincerà la scudetto ma ha fatto bene. Dire di più, significherebbe dare troppa pressione. Farei un dispetto ai giallorossi. Può lottare per i vertici, Mourinho ha dato entusiasmo. Credo che Milan, Juve ed Inter siano un passo avanti. Per ovvi motivi: Maldini sta facendo un ottimo lavoro, i bianconeri hanno puntato sull’esperienza, in nerazzurro è tornato Lukaku. Zaniolo? Credo sia un grande attaccante, non una mezzala. Non ha somiglianze con me, è più veloce e più potente. Ha un grande potenziale, ha avuto la mia stessa sfortuna, quella dell’infortunio grave. Deve ritrovare continuità. Pruzzo? Grandissimo attaccante, bravo di testa. Tra i migliori in quegli anni”.

Sugli allenatori incontrati:  “Da tecnico mi sono trovato bene ovunque, il lavoro per me è lavoro. Magari i Paesi latini sono più calorosi, vedi la Spagna. In Inghilterra o Germania sono più freddi. Gli allenatori che mi sono stati d’aiuto sono stati tanti, Liedholm e Eriksson mi hanno insegnato molto, l’esperienza con Sacchi mi ha permesso di imparare altrettanto. Per l’aspetto difensivo mi sento simile a lui”.

Carlo Ancelotti © Lapresse

Sulle vittorie:Sono tutte belle, danno gioia, emozione e soddisfazione. Le preferite? Direi la prima e l’ultima, quella che precede la Supercoppa Europea”.

Alla Lazio sono arrivati Gila e Maximiano dal campionato spagnolo:Il portiere ha fatto un’ottima stagione lo scorso anno. È sicuramente pronto per il campionato italiano, farà bene. Mario Gila è un ottimo giovane, ha lavorato molto e bene con noi. Ha potenziale, è attento. Può fare bene”.

Sul mercato della Juve:Di Maria per me resta  un fuoriclasse, può giocare in più posizioni. La sua struttura gli permette di essere resistente, l’età non lo ha condizionato al momento”.

Sulla Champions delle italiane:Bisognerà vedere i sorteggi, tanto dipenderà da come torneranno i giocatori dopo il Mondiale. Tutto può succedere”.

Infine chiosa:Come ho fatto a rimanere normale? Ho avuto la fortuna di avere un’infanzia felice e serena che mi permette oggi di essere una persona comune”.

Sul Napoli poi glissa e chiude su Mourinho:Abbiamo un buon rapporto, ci sentiamo spesso. Ci complimentiamo a vicenda, i due vecchietti del calcio vanno avanti”.

 

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Arianna Di Pasquale