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Tecnologia

La rotazione della Terra allarma i colossi dell’informatica: ecco perché

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Francesco Gnagni

Il nuovo allarme che riguarda il Pianeta Terra in relazione all’accelerazione della rotazione terrestre, che preoccupa in maniera significativa gli scienziati.

(Ansa)

Viviamo anni di allarmi, questo ormai è un punto indelebile su cui non si può transigere. D’altronde era già stato il grande sociologo e pensatore compianto Zygmunt Bauman, nell’ormai lontano 2014, quanto descriveva una società governata dalla “paura liquida”, disancorata, fluttuante, continua.

Un nuovo allarme si profila all’orizzonte

Dopo anni chiusi in casa a combattere con una pandemia mai vista prima nell’epoca globale dei mass media, e con nuove epidemie alle porte, dopo la caduta delle Twin Towers e lo scoppio della guerra in Ucraina, e con la catastrofe ecologica sempre alle porte, ormai è iniziata una nuova “era” di allarmi. Come ad esempio quelli che parlano del rischio di impatto di asteroidi con la Terra. 

Sembra una trama da film di fantascienza, più simile all’ultimo titolo Netflix con Leonardo di Caprio e Jennifer Lawrence, insomma niente più di una boutade. Eppure gli scienziati in questi mesi affermano altro, e lo fanno in maniera seria. Pare che dal 2016 la rotazione del nostro pianeta sia costantemente monitorata per via di una rapida accelerazione che potrebbe comportare conseguenze importanti per l’umanità intera. Tanto importanti quanto però, al momento, sconosciute, perlomeno per i loro effetti diretti. Perché ce ne sono altri, indiretti, che fanno altrettanta paura.

L’accelerazione della rotazione terrestre chiede un cambio di orario

Si dice che lo scorso 29 giugno abbiamo vissuto il giorno più corto di sempre, con la mezzanotte giunta con 1,59 millisecondi di anticipo. La causa? L’accelerazione della rotazione terrestre, di cui gli scienziati non riescono a intuirne le ragioni. Ipotizzando diverse cause possibili, dalla Niña all’influenza della Luna sulle maree, oppure per lo scioglimento delle calotte glaciali o per i moti del nucleo interno.

Tra tutte, però, l’ipotesi più accreditata è quella delle “Oscillazione di ChandleR”, oscillazioni causate dalla non esatta sfericità della Terra che portano allo spostamento ciclico dell’asse di rotazione globale dal Polo Nord di 3/4 metri. Mentre c’è persino chi ipotizza di togliere un secondo ai nostri orologi per allineare il tempo con la nuova velocità della Terra, intervenendo cioè sui “secondi intercalari”.

Sarebbero però questi stessi a mandare letteralmente in crisi i big dell’informatica. “Siccome l’impatto di un secondo intercalare negativo non è mai stato testato su larga scala, questo potrebbe avere un effetto devastante sui software che si basano su timer o strumenti di pianificazione”, spiegano gli esperti di Menlo Park, riportando alla mente le paure (infondate) alle soglie del nuovo millennio per coloro che parlavano di millennium bug. “Ciascun secondo intercalare è una grande fonte di dolore per chi gestisce infrastrutture hardware”.

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Francesco Gnagni