I contagi dal virus trasmesso dalle zanzare salgono a dismisura, ma il virologo e specialista sul tema predica calma: “Fare attenzione ma niente allarmismi”
I contagi e i casi da West Nile crescono a dismisura, dai dati si sono verificati anche dei decessi. Insomma, una problematica che, vedendo i numeri, non può non preoccupare, ma Andrea Crisanti, che sulle zanzare e sui virus portati da questi insetti, in particolar modo la malaria, è uno specialista, tanto da averci dedicato quasi un’intera vita, predica calma e a Notizie.com spiega: “Bisogna fare attenzione, certo, ma da qui a fare allarmismi o a lanciare preoccupazioni di massa ce ne corre. E’ una cosa legata alle zanzare che esiste da anni, per favore non alimentiamo una psicosi su questo virus perché non è proprio il caso, siamo seri”
Il direttore del Dipartimento di Medicina molecolare dell’Università di Padova spiega le modalità sul virus che sta mettendo un po’ di ansia: “Il West Nile nella maggior parte dei casi causa una malattia asintomatica, solo uno su 8 sviluppa una malattia febbrile molto simile all’influenza, quindi con mal di testa, febbre, spossatezza, male alle ossa. Se contratto da una persona anziana che ha già altre problematiche serie, allora si che potrebbe creare dei problemi“.
Cresce il numero di casi e i decessi da West Nile virus in Italia: dall’inizio di giugno fino allo scorso 9 agosto sono stati segnalati 144 contagi, 50 in più rispetto a 7 giorni fa con un aumento del 53%. Tre i morti nell’ultima settimana, che portano il bilancio dall’inizio della stagione a 10 decessi: 6 in Veneto, 2 in Piemonte, 1 in Lombardia e 1 in Emilia-Romagna. Sono i dati salienti della Sorveglianza su West Nile e Usutu virus realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità. Non solo. Dei 144 casi, 87 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (22 EmiliaRomagna, 50 Veneto, 8 Piemonte, 5 Lombardia, 2 Friuli-Venezia Giulia), 23 casi identificati in donatori di sangue (3 Lombardia, 11 Veneto, 6 Emilia-Romagna, 3 Piemonte), 33 casi di febbre (1 Piemonte, 3 Lombardia, 27 Veneto, 2 EmiliaRomagna) e 1 caso sintomatico (1 Veneto).
Sempre in riferimento al West Nile virus che ha come serbatoi uccelli e zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo, il professor Crisanti ha spiegato che tratta di “un flavivirus, un virus a singolo filamento di Rna, da non confondere in alcun modo col coronavirus. Ha similitudini col virus della febbre gialla, con Zika, con Dengue“. Per proteggersi dall’infezione, Andrea Crisanti a Notizie.com ha aggiunto che “il sistema che funziona meglio di tutti sono i repellenti. Ce ne sono tanti molto efficaci, e poi le zanzariere di notte, se ci si trova ad abitare in una zona con molte zanzare“. In altre parole, “si deve evitare di farsi pungere, fondamentalmente”, ha concluso.