Il noto marchio ha chiuso in Italia i suoi punti vendita: il colosso fallisce, ecco cosa è accaduto e a quanto ammonterebbero i debiti.
Un colosso mondiale, chi in America produce fatturati da record e in Italia è arrivato per cambiare il mercato. Abbinamenti strani e un modo di concepire la pizza totalmente diverso proprio dove è nata non hanno incontrato del tutto i gusti degli italiani, e questo fattore di certo avrà contribuito.
Non c’è solo questo però alla base di un patatrac che ha riflessi pesantissimi sui lavoratori. Domino’s Pizza chiude infatti i suoi punti vendita in Italia, e nelle dichiarazioni ufficiali, almeno da quanto si legge su Repubblica, alla base ci sarebbero i riflessi della pandemia Covid e “le successive restrizioni prolungate che hanno gravemente danneggiato ePizza”. Questo è il nome della concessionario che gestiva ormai in Italia ben 29 punti vendita. All’interno era facile trovare abbinamenti non del tutto in linea con quelli comunemente “sfornati” in Italia, e quel colosso che in America continua a produrre fatturati molto importanti, e che al 1960 ha incontrato i gusti dei consumatori fino ad essere quotato in borsa, non sarà più presente nel nostro paese. I motivi, però, sarebbero ben diversi da quelli forniti.
Domino’s pizza chiude in Italia: cosa è accaduto
Da Milano a Torino, passando anche per Bergamo, Bologna, Roma. Domino’s Pizza abbassa le saracinesche e chiude un capitolo in maniera inattesa. Niente più prodotti da asporto e neanche strani ingredienti come l’ananas, che di certo per i puristi italiani sono del tutto inusuali. Alla base della decisione ci sarebbe però un problema finanziario non da poco. Nei piani iniziali l’obiettivo era di aprire circa 900 punti vendita sparsi su tutto il territorio italiano.
Quel progetto però non avrà sviluppi perché l’azienda lascia il paese e il motivo potrebbe essere tutto in un rapporto svelato da Bloomberg. Pare infatti che alla fine del 2020 la società italiana sia arrivata ad accumulare debiti per una cifra che supera i 10 milioni di euro. La pandemia ha fatto quindi il resto, alimentando il mercato dei cibi da asporto e mettendo il bastone fra le ruote ad una azienda che è andata in difficoltà. Sarebbero questi i motivi che si sono tradotti in una chiusura. Gli amanti della pizza americana dovranno “accontentarsi” di quella italiana, e di certo non è una cattiva notizia.