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Curiosità

Rischio blackout, arrivano i tagli di luce e gas: ecco dove

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Arianna Di Pasquale

Quello dei consumi energetici è un problema diffuso, a breve tornerà il freddo e si dovrà fare i conti con le bollette: i dettagli sui tagli

Nonostante le temperature bollenti portino a pensare che l’autunno sia ancora lontano, si deve iniziare a fare i conti con le spese invernali. E quello dei consumi energetici tornerà ad essere uno dei maggiori disagi con cui dovrà fare i conti (in tutti i sensi) la popolazione. Sul tema, al momento, le riduzioni sono a discrezione delle singole amministrazioni comunali, ma non è escluso che il governo possa renderle obbligatorie.

Senza allarmismi è bene cominciare a mettere in preventivo tutte quelle spese che in estate si sono riuscite, almeno in parte, ad evitare e a mettere momentaneamente da parte. Il rischio dei blackout dovuti ai tagli di luce e gas e vicino, ecco le città che potranno maggiormente essere colpite.

Taglio di luce e gas, le conseguenze

Come sottolinea liberoquotidiano.it, a fine luglio i paesi europei hanno fissato un obiettivo: tagliare il consumo del gas del 15% entro il 31 marzo 2023. Per l’Italia c’è lo “sconto”, vista la forte dipendenza dal gas russo: l’obiettivo è raggiungere un -7% che significa 4 miliardi di metri cubi in meno, su 55 previsti inizialmente. I Comini al momento si muovono in autonomia, considerando che ad oggi si parla di raccomandazioni e non di veri e propri vincoli. Tra i capoluoghi spicca Torino, che ha già adottato varie misure come, per esempio, ridurre l’intensità dell’illuminazione pubblica e richiedere al distributore della città la riduzione di due gradi della temperatura degli uffici pubblici.

Caro energia, effetti drammatici © Ansa

A Roma invece la situazione è irrisolta, nel senso che il tema non è stato toccano e nessuna misura precauzionale è stata presa. Milano ha fatto “forti raccomandazioni” ma nessuna ordinanza, con il sindaco Sala che ha chiesto agli esercizi commerciali di tenere le porte chiuse. L’esempio da prendere a modello è sicuramente quello di Belluno, che tiene spenti i 6.800 lampioni dalle 2.30 alle 5 di mattina.

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Arianna Di Pasquale