Elezioni, affondo di Renzi per Lotti: “Letta è rancoroso”

Il leader di Italia Viva difende l’amico di sempre ed ex compagno di partito e accusa il segretario dei Dem

Battaglia che sa di polemiche passate e mai sopite. Dal vecchio (e mai passato di moda) “stai sereno” al nuovo (e quasi illuminante) “rancoroso“, il passo è davvero breve. Vicinissimo, si direbbe. Dopo le scelte nelle liste del Pd e del suo segretario, anche Matteo Renzi si inserisce nel dibattito sulle scelte dei candidati del Pd alle prossime elezioni politiche. Se da un lato il segretario Enrico Letta dice di non aver imposto “persone mie” e che avrebbe voluto “ricandidare tutti i parlamentari uscenti“, le scelte finali hanno suscitato polemiche accese, dentro e fuori il partito. Molto duro il leader di Italia Viva, secondo il quale la guida di Letta, che, nonostante le voci di un avvicinamento, in realtà non ha mai voluto trattare un’alleanza elettorale con l’ex segretario, parrebbe “caratterizzata più dal rancore personale che dalla volontà di vincere”.

L'alleanza
Enrico Letta e Matteo Renzi si stringono la mano dopo otto anni (foto Ansa)

Nella sua E-news Renzi commenta la volontà di escludere i cosiddetti renziani: primo fra tutti Luca Lotti, che l’ha accompagnato nell’avventura nel Pd fino a diventare sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Poi, le loro strade si sono separate, con Lotti rimasto al governo come ministro dello Sport nell’esecutivo guidato da Gentiloni e Renzi che iniziava il suo progressivo e inarrestabile allontanamento.

Non si placa il dissidio tra Renzi e Letta, soprattutto dopo le scelte del segretario Dem

Renzi attacca Giuseppe Conte e lo definisce un 'clown'
Renzi attacca Enrico Letta e lo definisce rancoroso’ (foto ANSA)

Lo stesso Lotti, venuto a conoscenza del fatto che non sarebbe rientrato dei candidati, ha usato il termine “rancore”: “Anche quando alcune scelte sembrano più dettate dal rancore che dalla coerenza politica, mi troverete sempre dalla stessa parte. La parte del Pd“. Anche altri nomi dell’area riformista del partito sono fuori dalla corsa, il più noto è probabilmente Stefano Ceccanti, che non ha ancora rilasciato commenti. Si è solo limitato a scrivere su Twitter che presto spiegherà la sua posizione. Il leader di Italia Viva traccia, infine, la visione del Paese che condivide con il suo nuovo alleato Calenda che passa dal dire SÌ alle infrastrutture necessarie, non NO a tutto.

“Noi – sottolinea e ribadisce il leader di Ivnon abbiamo candidati che hanno votato contro la fiducia a Draghi. Noi abbiamo chiara una idea di innovazione del Paese che passa dal dire SÌ alle infrastrutture necessarie, non NO a tutto. E noi non vogliamo alzare le tasse. Su questi temi siamo molto distanti, purtroppo, dal nuovo Pd“.

Gestione cookie