Elezioni, Ferragosto di tensione nel Pd: ecco le liste, fuori Lotti

Fa discutere la scelta nei nomi dei Dem con esclusione eccellenti, come l’ex ministro dello Sport che si sfoga: “Una scelta politica”

Lame e coltelli nel Partito Democratico. È stato un Ferragosto di tensione, quello vissuto dalla politica di sinistra: ad agitare le acque è stato il puzzle delle candidature nei collegi ad agitare le acque, soprattutto nel Pd alle prese con le new entry dettate dalle recenti alleanze e gli esclusi, inevitabilmente più numerosi a causa del taglio dei parlamentari che incombe. E infatti la Direzione Pd per l’approvazione delle liste è più volte slittata, e alla fine è iniziata solo in tarda serata: le liste sono state approvate con 3 voti contrari e 5 astenuti, e con malumori che il vertice ha acuito invece di stemperare.

La Direzione Pd
Un momento durante la Direzione del Pd (foto Ansa)

Potevo imporre persone ‘miema non l’ho fatto perché il Partito è comunità“, ha spiegato il segretario Enrico Letta parlando delle scelte fatte con le liste elettorali, e ha sottolineato che “avrei voluto ricandidare tutti i parlamentari uscenti ma è impossibile per la riforma del taglio dei parlamentari ma anche per l’esigenza di rinnovamento“. Quindi “ho chiesto personalmente sacrifici ad alcuni. Mi è pesato tantissimo. Quattro anni fa il metodo di chi faceva le liste era: faccio tutto da solo. Io ho cercato di comporre un equilibrio. Il rispetto dei territori è tra i criteri fondanti delle scelte“.

Furioso l’ex Ministro dello Sport Lotti: “E’ una scelta politica, nessuno si nasconda”

Le scelte
Il segretario Dem Enrico Letta (foto Ansa)

E tra gli esclusi anche Luca Lotti, ministro dello Sport durante il governo Gentiloni e sottosegretario alla presidente del Consiglio con delega alla comunicazione e all’Editoria (e di danni non ne ha fatti pochi ndr): “Il segretario del mio partito ha deciso di escludermi dalle liste per le prossime elezioni politiche. Mi ha comunicato la sua scelta spiegando che ci sono nomi di calibro superiore al mio. Confesso di non avere ben capito se si riferiva a quelli che fino a pochi mesi fa sputavano veleno contro il Pd e che oggi si ritrovano quasi per magia un posto sicuro nelle nostre liste. Non lo so. Ma così è“. Lo scrive su Fb l’ex ministro Luca Lotti riguardo alla sua esclusione dalle liste elettorali del Pd resagli nota da Enrico Letta. “La scelta è politica, non si nasconda nessuno dietro a scuse vigliacche“, aggiunge con tono amaro ma allo stesso tempo furente.

Letta, poi, forse riferendosi proprio a Lotti o alla stessa Cirinnà ha aggiunto di avere un “profondo peso sul cuore per i tanti no che ho dovuto dire. Un peso politico e umano, ma la politica è questo: assumere la responsabilità“. Infine un ringraziamento a “quanti spontaneamente hanno fatto un passo indietro, comprendendo l’esigenza di rinnovamento. Grazie a loro scelte di rinnovamento”. La lista del Pd vede quindi lo stesso Letta candidato come capolista alla Camera in Lombardia e Veneto, e Carlo Cottarelli candidato come capolista al Senato a Milano. In lista , tra gli altri, anche il virologo Andrea Crisanti, che sarà capolista nella circoscrizione Europa, e il deputato e costituzionalista Stefano Ceccanti, in lizza al collegio proporzionale in Toscana al quarto posto. Saranno poi capolista anche quattro giovani under 35: Rachele Scarpa, Cristina Cerroni, Raffaele La Regina e Marco Sarracino. La compilazione delle liste però, come ammesso dallo stesso Letta, ha provocato malumori e scontenti all’interno del partito. Tanto che, all’uscita dalla Direzione, la senatrice Monica Cirinnà ha annunciato che “la mia avventura parlamentare finisce qui: domani comunicherò la mia non accettazione della candidatura. Mi hanno proposto un collegio elettorale perdente in due sondaggi, sono territori inidonei ai miei temi e con un forte radicamento della destra. Evidentemente per il Pd si può andare in Parlamento senza di me, è una scelta legittima. Resto nel partito, sono una donna di sinistra ma per fortuna ho altri lavori. Non ho votato queste liste ma credo che anche altri rinunceranno“.

Gestione cookie