Una mossa del Cremlino per sconfiggere il calo demografico che affligge la Russia da diversi anni: un titolo e una somma importante per le madri
Una mossa a sorpresa per combattere un problema che affligge la Russia da tempo. Il presidente Putin ha reintrodotto una vecchia legge per favorire le nascite ed invogliare le famiglie a diventare sempre più numerose.
Il leader del Cremlino ha infatti reintrodotto il titolo di Madre eroina, da attribuire a tutte le donne che partoriscono e crescono dieci o più figli. Ma oltre l’onoreficenza, il Cremlino ha studiato un altro metodo per migliorare le nascite e risolvere il problema demografico: accreditare alle madri una somma forfettaria di un milione di rubli (circa 16mila euro). Una mossa studiata dal Governo per contenere il calo demografico in corso dal 2018 nella Federazione Russa. Un problema che persiste da anni. Secondo le stime, la popolazione russa potrebbe scendere intorno ai 143 milioni di persone entro il 2036 viste le previsioni riguardo la fertilità, la mortalità e le migrazioni. Stando ai dati risalenti al 2020, la Federazione conta più di 144 milioni di persone, a fronte dei 148 milioni dei primi anni Novanta.
Secondo l’agenzia Tass, questa norma è contenuta in un decreto pubblicato sul portale ufficiale di informazioni legali. Il documento spiega nel dettaglio i requisiti per l’attribuzione del “titolo di Madre Eroina, che viene assegnato a una madre cittadina della Federazione Russa, che abbia partorito e cresciuto dieci o più bambini cittadini della Federazione Russa”. Non è tuttavia una novità assoluta: il titolo veniva infatti già assegnato dal 1944 fino al 1991.Per ottenerlo e poter ricevere anche la somma di denaro stabilita dal Cremlino, bisogna però rientrare in determinati requisiti. La donna deve aver partorito dieci figli: l’ultimo deve aver almeno compiuto un anno di vita e gli altri nove devono risultare tutti in vita. Nel documento però viene specificato che si terrà conto dei figli scomparsi per aver difeso il territorio russo. Quindi uccisi in guerra o rimasti vittime di attentati.