La dirigenza nerazzurra ha individuato il profilo perfetto per rinforzare la retroguardia da mettere a disposizione di Inzaghi.
Inzaghi è stato chiaro, forse mai così perentorio nel chiedere una mano dal mercato: “Ci serve un difensore, la società lo sa”. Simone l’ha ribadito prima e dopo la sfida contro il Lecce e non vuole arrivare al 1 settembre con brutte sorprese dietro l’angolo. L’addio di Ranocchia ha aperto una voragine dietro a De Vrij, al momento i centrali puri a disposizione sono solo tre (De Vrij, Bastoni e Skriniar), con D’Ambrosio e Dimarco a completare il pacchetto dei braccetti della difesa a tre. Serve un altro tassello e il nome in cima alla lista nerazzurra è Manuel Akanji che è in rotta con il Borussia Dortmund e spinge per approdare a Milano.
Il difensore svizzero è in scadenza tra meno di un anno, ma per ora il club tedesco non fa sconti e per lasciarlo partire chiede 20 milioni di euro. Una cifra che l’Inter ritiene fuori mercato, una cifra che al momento non permette a Marotta di sedersi al tavolo a trattare, anche perché dalla proprietà non sono arrivare apertura a un extra-budget, nonostante gli addii di Pinamonti e Casadei. Due le soluzioni: o il Borussia apre a uno sconto molto importante e Zhang approva una spesa da 10-12 milioni o Akanji prova a forzare la mano con il Dortmund.
Scenario intricato e così resta in piedi l’ipotesi Acerbi che conosce benissimo il calcio italiano e soprattutto quello di Inzaghi con cui ha lavorato tre anni a Roma. L’ex Sassuolo è in uscita, la Lazio è disponibile a parlarne anche in prestito oneroso, rinviando i discorsi per un acquisto a titolo definitivo tra dodici mesi.. Sullo sfondo pure Tanganga, ma il Tottenham vuole un prestito con obbligo e valuta il difensore non meno di 15-18 milioni di euro. Per questo la pista non s’è scaldata.