Il virologo ed epidemiologo chiarisce anche la sua posizione: “Mai candidato a Crisanti suggerisco di andare a studiare la storia del nostro paese”
Una serie di risposte e tempi a cui nessuno aveva ancora pensato. In realtà il direttore della Clinica di malattie infettive al policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti ha sollevato una questione a cui nessuno aveva pensato, ovvero quella di dover cambiare le attuali regole delle quarantene che impongono un periodo di sette o dieci giorni se non si è reduci dal vaccino, altrimenti tante persone rischierebbero seriamente di non poter andare a votare.
A dirlo è lo stesso Bassetti sul suo profilo Facebook e se lo dice lui che è un tecnico e medico a stretto contatto con i pazienti, pochi lo possono affermare: “Se ci sarà una nuova fiammata di contagi a settembre (molto probabile) e non si cambieranno le regole della quarantena, moltissimi italiani non potranno votare“.
Il virologo fa anche chiarezza sulle sue intenzioni di candidarsi e risponde a tono a Crisanti
A farlo presente, riguardo alle condizioni di quarantene, è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive al policlinico San Martino di Genova, in un post su Facebook tornando sulla questione dell’isolamento dei positivi a Covid-19, su cui è attesa una circolare del ministero della Salute. Senza potrebbe esserci un momento di rande difficoltà organizzativa per il nostro paese, anche perché in tanti paesi si può circolare col Covid a patto che la persona infetta sia munita di mascherina.
Per Bassetti, questa è “una ulteriore buona ragione per cambiare regole che sono ormai vecchie e inutili. Consentiamo ai positivi di poter uscire e votare indossando la mascherina – sottolinea – Molti altri Paesi l’hanno già fatto da tempo. E sarebbe il caso di cambiare le regole anche qui da noi, quanto meno per rendere la vita più normale possibile”. Poi ci tiene a rispondere a Crisanri, il qualche sostiene che se “Bassetti vuole fare il ministro si deve candidare” e il virologo risponde senza mezze misure: “Nel nostro paese ci sono stati governi con tecnici, Draghi ne è l’esempio più lampante, io ho solo risposto ad una domanda di un giornalista il quale mi ha chiesto qualora ci fosse la possibilità di andare ala Salute a dare una mano, io sarei pronto e disponibile. Sono un medico e so di cosa parlo“