Più di 60 persone hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche: tante chiamate per avere soccorso, ecco le prime ipotesi.
Malessere, vomito, diarrea. Poi una serie di segnalazioni continue e l’intervento degli operatori sanitari.
Più di 60 persone che si trovavano in un camping di Trevi, nel Lazio, hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche dopo una serie di problemi nella giornata di ferragosto. Immediatamente è stata fatta una segnalazione, e per alcuni ospiti si è reso necessario il ricovero nelle strutture mediche. C’è anche un bambino residente ad Anagni fra gli intossicati, e già da martedì sono state avviate le verifiche con un primo sospetto.
Intossicati al campeggio a Trevi: ipotesi salmonella
Nella notte di Ferragosto le segnalazioni si sono moltiplicate e immediatamente sono state avviate le verifiche sugli impianti per verificare eventuali guasti e la presenza di batteri. I Carabinieri e le Aziende Sanitarie Locali stanno effettuando controlli sull’impianto di depurazione posizionato a monte della struttura. Si attendono conferme dopo le prime analisi ma l’ipotesi e che i malori possano essere stati causati dal batterio della salmonellosi.
Il sindaco dopo aver predisposto i controlli resta cauto sulle cause e attende i primi riscontri. I malesseri sono infatti simili per diversi gruppi di persone. Nausea, crampi, vomito. Tutti riflessi di intossicazioni che sembrano riconducibili al batterio della salmonellosi. Al momento fortunatamente, non ci sarebbero casi troppo preoccupanti e le condizioni degli ospiti del campeggio sarebbero in miglioramento.