Rusconi (Presidi Lazio): “Sbagliato chiudere le scuole per le elezioni”

Il presidente dei presidi del Lazio a Notizie.com: “Gli stessi politici che bocciano la didattica a distanza, vogliono farci chiudere. Per non parlare delle line guida “.

Neanche il tempo di iniziare l’anno scolastico che molti istituti saranno costretti a fermarsi a causa delle elezioni. Dopo due anni all’insegna delle limitazioni, delle chiusure e delle enormi difficoltà che hanno contraddistinto la stragrande maggioranza delle scuole italiane, la necessità di trasformare le classi in seggi rischia di peggiorare la situazione. Mario Rusconi, presidente dei Presidi del Lazio, lancia la proposta di lasciare aperte le scuole, utilizzando come seggi altri luoghi.

Mario Rusconi chiede di non chiudere le scuole per le elezioni

“In realtà è una proposta che portiamo avanti da quindici anni – dichiara in esclusiva a Notizie.com noi chiediamo come associazioni presidi che le elezioni si tengano non in locali scolastici. E’ un problema che ci portiamo dietro da sempre. Pensi a quando gli istituti sono costretti a lasciare i loro spazi per le elezioni amministrative: bisogna sospendere le lezioni tre o quattro giorni prima, poi a distanza di poche settimane, fermarsi nuovamente. Anche ora è un problema: si iniziano le elezioni e ci si blocca immediatamente”.

Rusconi alza il dito contro la politica. “Gli stessi politici che hanno più volte detto che la didattica a distanza e le sospensioni sono state un danno per i ragazzi, ora non fanno nulla per evitare un nuovo stop. Esistono tanti locali alternativi: ci sono gli hub vaccinali, le caserme, i musei, gli edifici pubblici presenti in tante grandi città, tutti luoghi che potrebbero essere sfruttati. Basta volerlo”. Le chiusure possono portare disagi in molti istituti. “Pensate a quelle scuole che nella stessa città hanno più sedi: magari una è un seggio elettorale e l’altra no. Pensate come può essere giudicata la sospensione di una e non dell’altra da parte dei ragazzi. Sono delle incongruenze che nessuno ha voluto risolvere”.

“Linee guida impossibili da applicare”

Rusconi e i presidi italiani, hanno tentato diverse volte di sensibilizzare il mondo politico. “La nostra richiesta sembra che non sia importante, soprattutto sotto elezioni. Ci abbiamo provati con tutti: con i governi di destra, di sinistra, con i tecnici. Mai nessuno ha avuto la voglia di risponderci. Mai nessuno si è preso carico delle nostre richieste, dimostrando ancora una volta la grande insensibilità del mondo politico. Ma non è l’unico esempio. Basta pensare alle linee guide per la ripresa dell’attività: sono talmente vaghe che non si capisce come possano essere applicate. Si dice che in caso di recludescenza del virus bisognerà mantenere il distanziamento tra i ragazzi. Cosa che in molti casi non è possibile perchè non sono mai stati trovati dei locali alternativi. Altro esempio di poca sensibilità e attenzione nei confronti della scuola italiana”. 

 

 

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