A 64 anni in pensione? Si può: ecco le tre possibilità

Per i nati nel 1958 e 1959 non è così complicato riuscire a “ritirarsi”, ma chiaramente ogni misura pensionistica ha i suoi vincoli. Ecco i casi specifici per valutare ogni differente situazione

La pensione prima dei 67 anni non è più un miraggio, in particolare tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023. I nati nel 1958, infatti, hanno a loro disposizione almeno 3 o 4 possibilità, tutte utili e tutte variabili in base all’anzianità di contributi. Dipende chiaramente dal singolo caso e dalla condizione del pensionato in questione.

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Le vie per andare in pensione anticipata (Ansa)

Restano in ogni caso una lunga serie di dubbi da parte dei lavoratori in vista del 2023 e della potenziale riforma delle pensioni. Considerando che in Italia contano tanto gli anni di età, quanto quelli di contributi, sono 3 le vie utili per i nati nel 1958 e nel 1959, ma con vincoli e requisiti ben precisi.

Le vie per andare in pensione

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Alcuni consigli per andare in pensione (Ansa)

Il raggiungimento dei 64 anni è di per sé una un’età utile all’APE sociale per esempio (lo è già dai 63 anni), ma lo è anche per la pensione anticipata contributiva e per la quota 102. Anche se si superano i 35 anni di contributi, l’Anticipo pensionistico può essere una valida opzione: quando un lavoratore è alle prese coi lavori gravosi, allora può uscire una volta raggiunto il limite dei 36 anni di contribuzione. Nel caso in cui sia un edile, invece, occorrono 32 anni. Possono bastare 30 infine in caso di disabile, disoccupato, o con un parente disabile a carico. Per quanto riguarda la quota 102, si tratta della novità 2022 che ha sostituito la quota 100. Resta un’opportunità per quanti hanno, insieme ai 64 anni di età, anche i 38 anni di contributi versati necessari. Nel caso specifico la misura non fa distinzioni di categoria di lavoro o di soggetti, ma si tratta di una misura aperta a tutti i lavoratori. Con la pensione anticipata contributiva si può infine lasciare il lavoro con 64 anni di età e con solo 20 anni di contributi versati. La condizione però è che la carriera lavorativa rientri nel sistema contributivo: il primo contributo da lavoro versato deve essere successivo al 31 dicembre 1995.

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