Elezioni e attacchi alla destra: “I flop sul Covid sono tutti della sinistra”

In un articolo del quotidiano “La Verità” è ricostruita la gestione della pandemia: le accuse su una “Destra no-vax” sono rispedite al mittente.

C’è un prima e un dopo la pandemia. Non si tratta di una svolta che possa finalmente farci uscire dall’incubo, ma di un solco scavato dalla campagna elettorale, in cui anche il Covid è utilizzato come strumento per lanciare fango. 

Letta
Le accuse di Letta alla destra in merito al Covid sono rispedite al mittente © Ansa

Sul quotidiano “La Verità” sono infatti smontate tutte le accuse piombate addosso a Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Letta ha parlato di “Destra No-vax”, sottolineando che “se avessero governato i leader di Lega e Fdi si sarebbero forse verificati più decessi”. Le accuse, peraltro pesantissime, sono definite “balle”. Affermazioni che riprendono la linea delle accuse di fascismo per alimentare il “tormentone” contro la destra. Arriva quindi una ricostruzione sulle affermazioni di alcuni esponenti del centrosinistra durante gli anni della pandemia. E alcune scelte, secondo quanto riferito dal quotidiano, vanno in totale controtendenza rispetto alle affermazioni di Letta.

L’allarme Covid usato contro la destra per la campagna elettorale

La sinistra pensa già al successore di Letta
Enrico Letta (Ansa Foto)

Nel mirino del quotidiano La Verità c’è l’indicazione di Letta, che segnalò Roberto Speranza come un punto di riferimento da seguire. Proprio il ministro che il quotidiano mette nel mirino riprendendo quel suggerimento sull’utilizzo di “tachipirina e vigile attesa” in caso di sintomi. Anche la scelta di candidare Crisanti è nel mirino. Sul quotidiano si legge infatti che alcuni mesi fa la sinistra criticò Giorgia Meloni in merito alla dichiarazione sul no al vaccino per la figlia. 

Anche Crisanti, che ora correrà fra le fila dei Dem, in tempi non sospetti dichiarò che avviare la campagna per i bambini sotto i 5 anni per tutti sarebbe stato uno spreco di soldi. Contraddizioni quindi, che in campagna elettorale sono sottolineate con la matita blu. Una volta si faceva così per segnalare quegli errori grossolani. Adesso invece le accuse sono dirette, ma le dichiarazioni del passato custodite gelosamente. E in campagna elettorale è lecito attendersi che ogni mossa sbagliata possa trasformarsi spesso in un clamoroso boomerang.

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