Fatto a pezzi davanti al figlio 11enne: una telecamera ha ripreso tutto

Le forze dell’ordine hanno provveduto a emettere due fermi nei confronti delle stesse persone che avevano denunciato la scomparsa. L’uomo si chiamava Ciro Palmieri, panettiere di Giffoni Sei Casali, comune in provincia di Salerno

Lo scorso luglio, a Giffoni Sei Casali, comune in provincia di Salerno, era stata denunciata la scomparsa di Ciro Palmieri. A mettere in allarme le forze dell’ordine per via della sparizione dell’uomo, panettiere di professione, era stata sua moglie, Monica Milite, la stessa che è stata fermata questa mattina dalla Procura di Salerno con l’accusa di omicidio.

Carabinieri
Le forze dell’ordine hanno provveduto a emettere due fermi nei confronti delle stesse persone che avevano denunciato la scomparsa

Insieme a lei anche il figlio Massimiliano Palmieri (che avrebbe partecipato attivamente al delitto), mentre è indagato un altro figlio minorenne (che avrebbe solo assistito all’inaudita violenza). Un crimine dalla dinamica efferata, secondo quanto riportato dalle prime ricostruzioni, avvenuto peraltro davanti agli occhi del figlio più piccolo undicenne, che ovviamente non ha potuto fare niente per aiutare il padre.

La tremenda dinamica dell’omicidio

Carabinieri
L’uomo ucciso si chiamava Ciro Palmieri, panettiere di Giffoni Sei Casali, comune in provincia di Salerno

Ciro Palmieri sarebbe stato accoltellato più volte e con un estremo accanimento, anche quando il suo corpo era già esanime. E successivamente questo sarebbe stato fatto a pezzi, ciascuno dei quali inserito in buste di plastica che poi sono state lanciate da un dirupo. Proprio questa mattina i carabinieri stanno tentanto di recuperare tutte le parti della salma. A incastrare gli autori del tremendo omicidio ci sarebbero le immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti all’intereno dell’abitazione: la moglie e il figlio più grande del panettiere campano avrebbero tentato di sovrascrivere successivamente il contenuto di quelle registrazioni, ma dei tecnici, lavorando insieme a degli investigatori, sono riusciti comunque a recuperarle e a portare la luce la terribile verità.

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