Durissime polemiche su tweet e post del segretario regionale lucano Raffaele La Regina. FdI: dal Nazareno disgustosa doppia morale
Una nuova bufera si è abbattuta oggi sul Partito Democratico. Dopo il caso del video shock del capo di gabinetto di Gualtieri Albino Ruberti, è finito al centro delle polemiche il 29enne segretario regionale dem in Basilicata, Raffaele La Regina. L’esponente del Pd è uno dei cinque giovani capilista scelti da Enrico Letta per “mettere i giovani al centro delle politiche del lavoro e dell’istruzione”, come ha spiegato lui stesso su Twitter. Via del Nazareno ha assegnato un collegio blindato a La Regina, 29 anni, dottorando in Storia contemporanea, ex collaboratore dell’ex ministro per il Sud Giuseppe Provenzano e con alle spalle un’esperienza come ricercatore stagista in Svimez, dove ha conosciuto l’attuale vicesegretario Pd e si è occupato di politiche di coesione e regionalismo differenziato. La Regina, come ha chiarito lui stesso su Twitter, ha nel suo curriculum una sola pubblicazione scientifica dal titolo “L’abbaglio del merito” sulla rivista AREL, l’Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Beniamino Andreatta e di cui Enrico Letta è stato per tanti anni segretario generale.
Cosa ha scritto l’esponente Pd
La Regina è finita al centro delle polemiche per una serie di tweet e post contro Israele pubblicati sui suoi social e rilanciati dalle colonne del quotidiano “Il Giornale”. Nel 2017 l’esponente dem cinguettava: “Gerusalemme è un luogo sacro per tre principali religioni monoteiste, occupato in maniera illegale e violenta da Israele durante la guerra dei 6 giorni. Solidarietà al popolo palestinese. No Pasaran”. Nel 2020 su Facebook, invece, un altro post: “In cosa credete di più: legittimità dello Stato di Israele, alieni o al mollicato di Mauairedd? E perchè proprio al mollicato?”. Tweet e post riportati dal quotidiano “Il Giornale” e che hanno scatenato la bagarre politica e dure prese di posizione.
La polemica si abbatte sul Nazareno. FdI all’attacco
Per Fratelli d’Italia “la responsabilità politica è tutta di Letta”, ha detto il deputato lucano Salvatore Caiata. “L’antisemitismo a sinistra è un mostro molto più diffuso di quanto si creda. E non solo in Italia”, ha aggiunto. Letta “ha evidentemente l’esigenza di accontentare la vasta area di antisemitismo anti israeliana presente nel Pd. Spregiudicatezza inaccettabile di Enrico Letta che marginalizza l’Italia nel contesto occidentale”, ha rincarato la dose il senatore Giovanbattista Fazzolari. Duro il commento anche della Comunità Ebraica di Roma. “Candidare i giovani in Parlamento è una scelta di valore, soprattutto se i candidati portano valore e idee innovative. Se bisogna leggere tesi di odio che negano il diritto d’Israele ad esistere allora abbiamo un grande problema“, ha scritto su Twitter il presidente Ruth Dureghello.
Le scuse di La Regina e di Letta
La Regina, travolto dalle polemiche, ha affidato in un primo momento a Twitter le sue scuse, definendo i tweet e i post incriminati “un meme distrattamente e superficialmente rilanciato in un gruppo privato. Si trattava insomma di satira, non di una posizione politica”. In conferenza stampa al Nazareno insieme al segretario Letta ha poi aggiunto di non aver “mai messo in dubbio la legittimità dello stato di Israele e il suo diritto ad esistere”. Il segretario Enrico Letta lo ha ringraziato per delle “parole che chiudono una polemica che il Giornale ha voluto alzare. Siamo sempre molto trasparenti e mi sembra che le tue parole e il comunicato precedente abbiano fatto chiarezza su parole del passato che non hanno a che fare con le scelte di oggi”.
FdI non ci sta: disgustosa doppia morale
Parole, quelle del segretario Letta, che non hanno convinto FdI. “Disgustosa la doppia morale di Enrico Letta che si eccita a grufolare nelle dichiarazioni di Giorgia Meloni di quasi trent’anni fa e trova normale che il suo super candidato La Regina, mentre collaborava al Ministero del Sud non più di due anni fa, negava l’esistenza dello Stato di Israele come i peggiori terroristi islamici”, ha commentato il capogruppo in Commissione Esteri alla Camera Andrea Delmastro. “La violenza verbale contigua all’integralismo islamico deve essere respinta senza se e senza ma, senza infingimenti, senza doppie morali, in una parola senza alcun ‘lettismo morale’”, ha aggiunto l’esponente meloniano.