La partecipazione alla principale competizione europea garantisce ai quattro club italiani di incassare una cifra molto importante.
Soldi, soldi, soldi. La Champions League porta con sé un mare di denaro che serve per far respirare i bilanci dei club. Già prima di cominciare a giocare, le quattro italiane che prenderanno parte all’edizione 2022-2023 possono sorridere. Il sorteggio della fase a gironi è previsto il 26 agosto, dieci giorni dopo – il 6 settembre – si parte con la prima giornata. Calendario compresso, partenza anticipata, colpa del Mondiale in Qatar piazzato tra novembre e dicembre dalla FIFA. Sono due i miliardi a disposizione per le 32 squadre ai nastri di partenza della fase finale e che conosceremo solo dopo il ritorno dei playoff tra una settimana.
Come viene ripartita questa montagna di soldi? Secondo quattro criteri. Il primo da considerare è quello legato alla quota di partecipazione, 15,6 milioni per ogni club. Secondo criterio, invece, è il ranking storico, legato ai risultati degli ultimi dieci anni. In questa speciale classifica, la migliore non può che essere il Real Madrid che porta a casa 36 milioni di euro. La Juventus è quarta e incassa 33 milioni di euro. Il Napoli è 15° e ne prende 20,5. L’Inter è ventesima e guadagna 14,8 milioni, il Milan si ferma a 13,6. Gli altri due criteri sono i risultati nella competizione e il market pool che è legato ai contratti tv dei singoli campionati e l’Italia è indietro rispetto ad altri campionati.
Le nostre 4 squadre incassano “solo” 40 milioni globali (20 legati alla classifica del campionato, 20 ai risultati in Champions). L’Inghilterra, per dire, sfonda il muro dei 70. Dal market pool, a oggi, il Milan incassa 8 milioni, l’Inter 6, il Napoli 4 e la Juventus 2. Il totale è fatto: già prima di giocare, la Juve guadagna 50 milioni, il Napoli 40,1, il Milan 37,2 e l’Inter 36,4. Non male, alla fine dei conti.