Dopo i disservizi vissuti dagli utenti, l’azienda spiega agli utenti come ottenere i soldi. Il Garante vuole una procedura semplificata
Problemi e polemiche. Come ogni anno quando comincia il campionato, ma stavolta gli arbitri non c’entrano nulla. Il disastro è coinciso con l’ennesimo e ripetitivo problema tecnico di Dazn, che è riuscita soltanto parzialmente a soddisfare le richieste dei propri abbonati. Molti i disservizi denunciati dagli utenti e il Codacons ha deciso di querelare (chissà poi per davvero dove porterà questa querela si vedrà, visto che delle altre non si ha più alcuna traccia, ma tant’é) l’azienda britannica per interruzione di servizio. L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) che ha annunciato l’ipotesi di approfondire le difficoltà di Dazn riservandosi il diritto di attuare ulteriori misure, ha imposto all’azienda di procedere con il rimborso degli utenti insoddisfatti. Anche la Lega calcio è intervenuta nella questione, chiedendo a Dazn come intende risolvere i problemi, segno di una calante fiducia nei confronti della pay-tv inglese.
Dazn concede un rimborso pari al 25% del prezzo dell’abbonamento a quegli utenti che ne faranno richiesta riempiendo il modulo (prelevabile qui), secondo le indicazioni riportate sulla pagina del sito web dedicata alla procedura da seguire, e che invieranno il file compilato agli indirizzi email richiestarimborsodazn@dazn.com o rimborsidazn@legalmail.com. Ogni richiesta inviata a indirizzi email diversi, specifica l’azienda, non verrà presa in considerazione.
Dazn, ecco come richiedere il rimborso
È possibile che, considerata l’entità e la gravità del problema, peraltro riconosciuto dalla stessa Dazn, in questa occasione non sia necessario chiedere il rimborso, che verrà accordato automaticamente dall’azienda. Si attende conferma nelle prossime ore anche perché, come specificato sul sito web di Dazn, i rimborsi possono essere chiesti entro 7 giorni dal disservizio. In alternativa si può comunque compilare il modulo che non può essere riempito online ma deve essere prelevato, stampato, compilato a penna, acquisito mediante scanner o app per dispositivo mobile e inviato per email. Del resto, come chiedere qualcosa di meglio a un’azienda digitale?
Non basta il principio dell’onestà del cliente: occorre provare che la connessione internet dell’utente non faccia parte del problema. Per farlo è necessario usare il test disponibile al sito misurainternet.it (nessun altro misuratore è accettato) e allegare al modulo una fotografia o uno screenshot dei risultati ottenuti a video, in modo che la data e l’ora siano facilmente identificabili, affinché Dazn possa verificare che la connessione internet fosse stabile e funzionante durante le ore del disservizio per il quale l’utente chiede il rimborso. A complicare le cose – e a sottintendere che gli utenti siano tutti dei furbetti pronti a fare carte false per una manciata di euro – occorre che il cliente provi che il dispositivo usato per vedere la partita sia tra quelli registrati per accedere ai servizi Dazn. Se ciò non bastasse, occorre anche allegare uno screenshot della cronologia dei pagamenti, che ogni abbonato può vedere sul proprio account. Roba da medioevo digitale.