La straziante testimonianza di Vanessa al processo per la morte di Kobe Bryant ha commosso tutti. Ecco le parole della moglie della leggenda del basket.
Sono passati ormai due anni dalla morte di Kobe Bryant, ma il ricordo del cestista americano continua ad essere in tutti gli appassionati di basket e non solo. In questi mesi, inoltre, sono andate avanti le indagini e i processi per il decesso dell’ex stella dei Lakers, della figlia Gianna Maria e delle altre sette persone.
Tra i processi attualmente in corso c’è anche quello contro i funzionari della contea di Los Angeles, accusati di aver condiviso in privato le foto dei resi delle vittime di questo incidente aereo.
Come riferito dal Corriere della Sera, che cita il New York Times, in aula c’era anche Vanessa Bryant, che ha ripercorso quei momenti con una testimonianza straziante. Ricordiamo che la donna ha chiesto un risarcimento di un milione di dollari per quanto successo subito dopo l’incidente.
“Avrei voluto correre giù dall’isolato e urlare, ma non potevo scappare – ha detto Vanessa in aula durante il processo – non potevo sfuggire via, non potevo sfuggire al mio corspo. Una volta che sono diffuse le foto, non puoi tornare indietro”.
La stessa moglie di Kobe ha ribadito di essere scappata di casa per trovare un luogo lontano dove piangere per non farsi scoprire dalle altre tre figlie: “Non voglio che si imbattano in quelle immagini mai“.
Parole sicuramente molto dure da parte di Vanessa. Il processo andrà avanti nei prossimi giorni e toccherà ai giudici se accettare la richiesta della famiglia Bryant di un risarcimento da un milione di dollari per la diffusione di queste immagini. Come detto in precedenza, sono stati giorni non semplice per lei e i suoi figli. Non è stato facile vedere certi scatti del corpo di Kobe subito dopo l’incidente. Ora i funzionari della contea di Los Angeles sono sul banco degli imputati ed ora si attende la sentenza.