Bagarre politica dopo l’annuncio del confronto in tv tra Meloni e Letta. Proteste dal Terzo popolo
L’annuncio del doppio confronto Meloni-Letta sul sito del Corriere.it e in tv, il primo previsto il 12 settembre e il secondo il 22 negli studi di Porta a Porta su Raiuno, ha scatenato la reazione di Carlo Calenda e Matteo Renzi. “Neanche in Russia la televisione pubblica organizzerebbe un confronto due giorni prima del silenzio elettorale escludendo due coalizioni. Intervenga subito Agcom, Cda Rai e Fuortes. E a Enrico Letta dico: è questa roba qui che insegnavi in Francia? Vergogna”, ha sentenziato su Twitter l’ex ministro dello Sviluppo economico e leader di Azione. A rincarare la dose il leader di Italia Viva Matteo Renzi, alleato di Calenda in questa tornata elettorale nel cosiddetto del ‘Terzo polo’. “C’è una polemica sul confronto tv solo tra Meloni e Letta, credo che vada fatto a quattro: Meloni, Letta, Calenda e Conte. Gli italiani hanno dovere di sapere tra M5s, Terzo polo, Pd e alleati, e centrodestra chi è più credibile. Faccio un appello al presidente e al dg Rai: non ci siano scherzi su questo, il confronto va fatto a quattro“, ha detto l’ex segretario del Pd interpellato dai giornalisti a Firenze. A fare la eco a Calenda e Renzi altri esponenti dei rispettivi partiti, da Elena Bonetti a Mariastella Gelmini.
Il comunicato di Porta a porta
In una nota, la trasmissione condotta da Bruno Vespa ha annunciato che “alla prima serata di Porta a porta di giovedì 22 settembre che ospiterà il confronto di un’ora tra Enrico Letta e Giorgia Meloni moderato da Bruno Vespa sono stati invitati a partecipare anche Matteo Salvini, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi, Luigi Di Maio e Carlo Calenda. Ciascuno sarà intervistato per mezz’ora con modalità da stabilire. Porta a Porta è pronta ad ospitare altri confronti nella stessa serata se ne maturassero le condizioni”. Sul caso è intervenuto anche il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, il forzista Alberto Barachini, che contattato dall’Adnkronos ha voluto precisare: “Mi occuperò di tutte le segnalazioni arrivate perché è necessario il massimo rigore e rispetto della par condicio e delle norme”. Ma la polemica non è destinata a spegnersi e