Aspettando con ansia l’uscita in sala di Bullet Train, ecco le parole del regista David Leitch sul rapporto con Brad Pitt
Atteso nelle sale italiane il 25 Agosto, Bullet Train è il nuovo action con protagonista Brad Pitt, che per adesso sta facendo registrare ottimi numeri negli USA. David Leitch – il talentoso regista – ha parlato del suo particolare rapporto con la star di Hollywood e degli ostacoli incontrati nella direzione dell’atteso lungometraggio.
La carriera del regista statunitense può vantare una certa varietà, poiché Leitch, prima di approdare alla regia, è stato stunt-man, attore e produttore, incrociando spesso la propria strada con quella di Brad Pitt, del quale ha fatto in più di un’occasione la controfigura (Ocean’s Eleven, Troy, Mr. & Mrs. Smith).
Il singolare rapporto tra Leitch e Brad Pitt
Nel corso della fitta campagna marketing di Bullet Train, a Leitch è stato chiesto di definire il rapporto con Pitt: “Ci sono molti momenti specifici che ci hanno avvicinato l’uno all’altro. Ci sono state delle piccole difficoltà iniziali, ma in realtà è stato abbastanza veloce. È un collaboratore così gentile e abbiamo avuto una storia di quattro o cinque film insieme e letteralmente tre anni di vita sul set in cui abbiamo costruito la dinamica di aiutarlo a creare un personaggio.”
Leitch ha poi parlato del recente riavvicinamento all’attore per la collaborazione in Bullet Train: “E’ stato davvero bello tornare insieme quando lui è all’apice della sua carriera e della costruzione dei suoi personaggi, e scolpire un personaggio che sostiene il mio film. È stata un’esperienza davvero bella e umiliante. E mi ha entusiasmato e stupito il fatto che abbia seguito la mia carriera una volta che ci siamo lasciati e io abbia iniziato a dedicarmi alla seconda unità e alla regia. Quindi ha apprezzato quello che stavo facendo e quando l’ho chiamato era entusiasta di collaborare di nuovo”.
Le sfide dietro alla riuscita di Bullet Train
Dopo aver saziato le curiosità dei giornalisti in merito al rapporto con Pitt, Leitch è tornato a parlare del film, descrivendo le numerose difficoltà incontrate: “È stato scoraggiante, soprattutto venendo da Hobbs & Shaw e dal mondo di Fast & Furious, dove le dimensioni sono incredibili e la fisica non conta. Con Bullet Train ho dovuto realizzare un avvincente film estivo all’interno di un tubo. Questa era la sfida“.
Il regista ha continuato facendo degli esempi specifici dell’immenso lavoro svolto: “Quindi si lavora a stretto contatto con il reparto artistico per creare ambienti davvero divertenti, come il vagone Momomon, e poi si uccide qualcuno con un peluche. E poi abbiamo l’auto silenziosa, che è un’idea molto divertente nata dalla mia prima conversazione con lo studio e con Tom Rothman [CEO della Sony], che mi ha proposto questa idea. Sono convinto che l’idea migliore vinca, e mi sono trovato a prendere questa idea creativa da Tom. ‘Come sarebbe il combattimento all’interno di un’auto silenziosa?’. Ed era perfettamente in tono con quello che stavamo cercando di fare, con l’elemento comico di Buster Keaton e Jackie Chan. E quando mi ha dato questa idea, ho capito che Tom conosceva il film che stavo cercando di fare. Quindi, come regista, è stato fantastico che ci siamo trovati d’accordo”.