Emis Killa, il duro sfogo sulle tasse del rapper: “Lo Stato è mio socio al 50%, Paese governato da ladri”

Il rapper lombardo Emis Killa, su Twitter, si è lamentato delle tasse da pagare per quest’anno con un lungo sfogo. Ecco cosa ha detto. 

Lui è uno dei rapper italiani più noti e apprezzati, ma anche chiacchierati, del panorama musicale nostrano. Stiamo parlando di Emiliano Rudolf Giambellini, in arte Emis Killa.

Artista di talento, negli anni Emis Killa ha dato vita a discussioni piuttosto accese sui social: come questi tweet pubblicati nella notte di ieri in merito alle tasse da pagare. Ecco cosa ha scritto.

I tweet di Emis Killa

Nella notte scorsa, Emis Killa ha pubblicato una serie di tweet che hanno generato diverse discussioni social. Nel primo, ha parlato delle tasse dovute in questo periodo: “Ogni anno in questo periodo si pagano le tasse e mi ricordo di quanto questo Paese sia governato da dei ladri. Lo stato è mio socio al 50% (anche più) e in cambio mi offre un panino di me**da. A me e a tutti voi. Prima o poi mi levo dal ca**o. Giuro su mia madre”.

Uno degli utenti di Twitter ha risposto: “Stai dando a chi ha di meno: sanità gratis, scuole gratis etc. Basta lamentarsi, soprattutto da parte di chi ha di più”. Il rapper però ha sbottato: “Questo deve essere uno di quelli che non fanno un ca**o”.

Le parole del rapper

Non solo: Emis Killa, in seguito, ha parlato anche del tema sicurezza, in particolar modo del Comune di Riccione. Ha spiegato: “Tanto per rimanere in tema, Riccione è diventata Marsiglia comunque. Una volta i giovani andavamo li a divertirsi, le famiglie anche”.

E conclude: “Ora dopo le 18:00 se sei un bravo ragazzo devi avere paura a farti una passeggiata sul lungomare. Le manganellate nelle ginocchia ci vogliono”.

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