Il Papa: per vedere l’amore di Cristo guardiamo i sacrifici di tanti

La riflessione del Pontefice sul tema della salvezza, non destinata solamente a pochi eletti ma al contrario aperta a tutti coloro che scelgono liberamente di donare la propria esistenza, grazie al compimento quotidiano di gesti di amore e fraternità.

papa angelus
(Ansa)

Un insegnamento che riecheggia in Piazza San Pietro prima della recita della preghiera mariana dell’Angelus, pronunciato da Papa Francesco commentando il Vangelo di oggi in cui Gesù parla ai discepoli della “porta stretta”, ovvero l’entrata che dà accesso alla salvezza a una condizione. Vale a dire quella di porre al centro, come metro di misura di tutte le cose, l’amore per Cristo e per il suo Vangelo. 

La porta stretta significa seguire il Vangelo di Cristo

Il brano appartiene infatti al testo dell’evangelista Luca, in cui la domanda rivolta a Gesù è su coloro che si salvano, e la risposta per Bergoglio sembra in un primo momento contraddire precedenti insegnamenti di Cristo, ma anche le stesse parole conclusive del brano. “Sforzatevi di entrare per la porta stretta”, è la risposta di Gesù, con cui non vuole però affermare che la salvezza è riservata a pochi, ma che al contrario per entrare nella vita di Dio bisogna accogliere la Parola.

La porta del cristiano infatti, spiega il Papa, è rappresentata da una vita “a misura di Cristo”, vale a dire vissuta in tutto e per tutto nella sua grazia, fondata e modellata su di Lui. Non di certo su ciò che noi pensiamo del Vangelo, ma unicamente su quello che la Parola dice alle nostre vite. Per cui passare nella porta stretta significa seguire Gesù e impegnare ogni sforzo possibile nella propria vita per la causa del suo amore. Che si riflette nel servizio e nel dono di sé. 

“Come per entrare in città bisognava “misurarsi” con l’unica porta stretta rimasta aperta, così quella del cristiano è una vita “a misura di Cristo”, fondata e modellata su di Lui. Significa che il metro di misura è Gesù e il suo Vangelo”, sono le parole di Francesco. “Non quello che pensiamo noi, ma quello che ci dice Lui. E allora si tratta di una porta stretta non perché sia destinata a pochi, no, ma perché essere di Gesù significa seguirlo, impegnare la vita nell’amore, nel servizio e nel dono di sé come ha fatto Lui, che è passato per la porta stretta della croce”.

Entrare in Dio significa “restringere lo spazio dell’egoismo”

Per questo, conclude il Papa, seguire Gesù ed “entrare nel progetto di vita che Dio ci propone” significa “restringere lo spazio dell’egoismo”, della superbia e dell’orgoglio, amando gli altri contro ogni debolezza e pigrizia. Pensiamo per essere concreti a quei gesti quotidiani di amore che portiamo avanti con fatica: ai genitori che si dedicano ai figli facendo sacrifici e rinunciando al tempo per sé stessi, è la porta aperta di Lui, porta stretta, aperta; pensiamo a coloro che si occupano degli altri e non solo dei propri interessi, quanta gente è così, buona”, sono gli esempi proposti dal Papa.

“Pensiamo a chi si spende al servizio degli anziani, dei più poveri e dei più fragili; pensiamo a chi va avanti a lavorare con impegno, sopportando disagi e magari incomprensioni; pensiamo a chi soffre a motivo della fede, ma continua a pregare e ad amare; a quanti, anziché seguire i propri istinti, rispondono al male con il bene, trovano la forza di perdonare e il coraggio di ricominciare”. Tutti esempi di persone che scelgono cioè di spendere la propria vita nell’amore, che per il Papa sono quindi esempio di vero amore cristiano, e che alla fine della vita saranno riconosciute dal Padre.

Così risuona la domanda finale del Pontefice: Fratelli e sorelle, noi da che parte vogliamo stare? Preferiamo la strada facile del pensare solo a noi stessi o scegliamo la porta stretta del Vangelo, che mette in crisi i nostri egoismi ma ci rende capaci di accogliere la vera vita che viene da Dio e ci fa felici? Da che parte stiamo?”. Una testimonianza, in questo senso, viene offerta da Maria, la Madonna, che “che ha seguito Gesù fino alla croce”. È lei, conclude il Papa, che ci aiuta a misurare la nostra vita” sul suo Figlio, ed è grazie a Lei che abbiamo la possibilità di entrare “nella vita piena ed eterna”.

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