L’incredibile storia del talento brasiliano, partito a 26 anni per giocare a Shanghai e ora intrappolato in Cina.
Quando ha lasciato Londra e il Chelsea per approdare allo Shanghai SIPG, Oscar aveva 25 anni ed era uno dei calciatori più quotati del panorama mondiale. I Blues l’avevano acquistato nel 2012, quando aveva 21 anni, dall’Internacional di Porto Alegre per 32 milioni di sterline. Col Chelsea 203 presenze, una Premier, una Europa League e una Coppa di Lega, prima di fare una scelta diversa, di rottura, che lasciò molti di stucco. Il 24 dicembre 2016, il Chelsea accetta l’offerta dello Shanghai, 60 milioni di euro per il cartellino, ma è soprattutto Oscar a dire sì alla corte del club cinese che gli garantisce un contratto sontuoso, da 480 mila euro a settimana.
Oscar, sembrava tutto fatto per il ritorno in Brasile. E invece…
Il brasiliano fa parte di una flotta di grandi calciatori, non solo a fine carriera, che in quel periodo decide di emigrare in Cina, dove i club promettono ingaggi stellari, inavvicinabili pure per i colossi europei. Oscar è l’esempio più eclatante. Il classe ’91 è un eroe per i tifosi dello Shanghai Port, la squadra – oggi allenata dal croato Ivan Leko – non ha più stelle in rosa, l’organico è composto praticamente solo da calciatori cinesi e Transfermarkt la valuta 27 milioni di euro. Oscar è l’ultimo reduce di un’epoca d’oro per il calcio cinese che, però, ha portato il giocatore a guadagnare quasi 140 milioni di euro. Una cifre enorme, che mai avrebbe incassato rimanendo in Europa.
Una scelta assolutamente remunerativa, ma che si sta trasformando pure in un boomerang. Oscar sognava il ritorno a casa, in Brasile, è stato a lungo in trattativa con il Flamengo, l’accordo sembrava fatto, tanto che il giocatore s’era fatto immortalare sui social con la maglia rossonera, ma poi l’accordo è saltato, lo Shanghai ha detto no e Oscar è dovuto tornare in Cina, nella sua gabbia dorata, lontano dal calcio che conta.