In Sicilia, derby in famiglia per i figli di Bettino: “Da quando ho 18 anni io ho sempre la tessera del Psi. La mia sfida? Far vincere la serietà”
“Rappresenterò non solo il mio partito, ma l’intera coalizione nella quarta città più importante d’Italia, una delle capitali del Paese e del Meditarreneo. E’ un onore essere stato scelto per un collegio così prestigioso. In un territorio che conosco e che ho frequentato e dove venti anni fa sono stato già eletto parlamentare”. Esordisce così Vittorio Michele Craxi, per tutti Bobo, candidato nel collegio di Palermo per il centrosinistra.
Nel capoluogo siciliano ci sarà un vero e proprio derby in famiglia, visto che Forza Italia ha candidato la sorella Stefania. “La sfida con mia sorella non è uno stimolo in più – dichiara in esclusiva a Notizie.com –. E’ anche tutto molto casuale. Lei è candidata in Lombardia nel proporzionale. Il fatto che faccia un giro anche in Sicilia non mi provoca nessun tipo di avversione. Non contesto la sua scelta politica: da tanti anni è in Forza Italia. Io non mi sono mai mosso da dove sono. Da quando ho 18 anni, ho la tessera socialista e mi è sempre rimasta in tasca”. Sui social qualcuno ha rievocato la figura di Bettino, immaginando un Craxi candidato nel Partito Socialista Italiano. “Le radici del socialismo sono nella sinistra siciliana. Che poi ci siano degli elettori sparsi, che prima votavano per i socialisti e ora si sono trasferiti in Forza Italia, è una scelta che non mi interessa. Io penso al mio avversario: una giovane avvocatessa palermitana, ex Fronte della gioventù, diventata vicesindaco di Palermo un mese fa, pronta a lasciare il suo incarico dopo due mesi. Forse non le piace il suo lavoro (sorride ndr)”.
I sondaggi danno la coalizione di centrodestra in vantaggio. “Le partite iniziano tutte da zero a zero. I sondaggi – continua Craxi – indicano una tendenza, ma non è affatto detto che il centrosinistra sia soccombente e che lo sia in Sicilia. Tutto sta nell’efficacia di una campagna in cui si devono dire cose convincenti. Di solito le campagne si fondano sulla propaganda, che spesso non è attinente all’oggetto in questione. Io credo sia necessario parlare di cose vere. In questo momento di difficoltà, con l’inflazione alle stelle e proprio mentre cercavamo di crescere, tutto serviva, meno che andare al voto e costringere gli italiani ad elezioni nel cuore dell’estate. Ma almeno, mi auguro che si capisca, al di là delle figure che sono in campo, qual’è la vera partita. Se l’Italia rimarrà all’interno del contesto di collaborazione con un’Europa che cerca di uscire dalla crisi della globalizzazione, oppure se deciderà di entrare a piedi uniti in questa crisi, diventando un cortile ristretto e rancoroso. A rinchiudersi in una logica sempre più provinciale. L’Italia è un grande Paese, che ha dimostrato coesione nazionale nel momento di difficoltà legato alla pandemia. La sinistra appare più litigiosa, perchè è sempre stata la parte più politica e ideologica del Paese. Oggi siamo dentro una battaglia politica e se dimostreremo serietà, faremo breccia nel cuore dei cittadini”.
Le elezioni in Sicilia coincidono con le Regionali. “Il centrodestra non solo ha fatto cadere il Governo nazionale, ha anche affossato quello regionale, in modo irresponsabile. La destra siciliana è attraversata da faide interne molto gravi: stanno governando da cinque anni con un signore che non hanno candidato più. Ora gli elettori sono chiamati ad una scelta personale e generale: volete farvi rappresentare da chi è pronta a lasciare la poltrona di vice sindaco di Palermo, dimenticando il ruolo che dovrebbe ricoprire, o da me che non rappresento un innovazione, ma una certezza: la professionalità che sono pronto a mettere. A chi dice che io non sia del territorio posso dire che in passato ho rappresentato l’Italia in seno alle Nazioni Unite, figuriamoci se non posso rappresentare la Sicilia in seno all’Italia”.