Prime conseguenze positive con le riduzioni su diversi prodotti di largo consumo come pane e pasta, e non solo
Arrivano. Ed era ora. Con lo sblocco dei porti ucraini e l’arrivo dei primi carichi di cereali i prezzi al supermercato subiranno un nuovo calo, aiutando le famiglie italiane e alleviando i contraccolpi dell’inflazione. Come spiega a Money.it il responsabile economico di Coldiretti, Lorenzo Bazzana, ci saranno “sconti” su diversi prodotti di largo consumo come pane e pasta, con e senza glutine.
Dopo l’arrivo del primo carico da 15mila tonnellate di semi di mais nel porto di Ravenna, nei prossimi giorni sono previsti sbarchi per navi cargo con il grano e l’olio di semi di girasole. Per quest’ultimo prodotto sono già in dirittura d’arrivo 6mila tonnellate al porto di Monopoli.
Proprio in relazione a olio di semi e mais, essendo il nostro Paese molto dipendente dalle esportazioni ucraine, si avranno benefici diretti su tutti i prodotti associati, sia per i cittadini che per le imprese agricole, a partire dai mangimi per gli animali. Per i cittadini costeranno meno anche le gallette. Discorso diverso per gli altri beni. Nei supermercati non si dovrebbero vedere grosse novità ad esempio per frutta e verdura, che anzi rischiano degli aumenti di prezzo per la siccità prima e le alluvioni degli ultimi giorni poi: sbalzi climatici che hanno rovinato i raccolti.
In ogni caso, secondo l’esperto di Coldiretti, tutti i prezzi, compresi quelli di pane e pasta, sono destinati a dipendere ancora dal costo dell’energia. Per Bazzana, quindi, se ci saranno ulteriori rialzi su gas ed energia elettrica, i benefici dello sblocco dei porti ucraini spariranno e le persone torneranno a pagare tanto per ogni prodotto.