Hanno inseguito un capriolo spaventato per le strade della cittadina, postando il filmato sui social. L’Enpa ci va giù duro e denuncia l’accaduto [VIDEO]
Due giovani hanno avuto la “brillante” idea di inseguire, in sella al loro scooter, un capriolo visibilmente spaventato e di riprendere il tutto con il cellulare. Non solo: ovviamente hanno voluto postare il filmato del loro gesto in rete. Tutto questo, però, provocherà a loro un bel po’ di problemi. Ci troviamo a Firenze, precisamente in via Benedetto Fortini (proprio nei pressi del piazzale Michelangelo), dove in queste sere di agosto i due ragazzi hanno pensato di “divertirsi” in questo modo. Spaventando un povero animale indifeso. Il filmato ha fatto il giro della rete, tanto è vero che è arrivato anche all’Enpa, ovvero l’Ente protezione animali.
Nel video si sente uno dei due ragazzi dire: “Ce lo mangiamo?“. Poco importa se il filmato era stato postato sul profilo Instagram di uno dei due e poi successivamente rimosso, visto che alcuni avevano salvato il tutto e inoltrato ad altri. L’animale, visibilmente scosso e spaventato, ha raggiunto addirittura la velocità di circa 40 km/h pur di non farsi prendere dalla coppia. Solo una inversione della corsa, da parte dell’animale, ha fatto in modo che lo scooter proseguisse verso un’altra direzione e che interrompesse automaticamente l’inseguimento.
L’associazione non ha usato parole tenere visto che ha descritto il tutto come “maltrattamento ed atto di idiozia“. Anche perché a rischiare di farsi male non era solamente l’animale, ma gli stessi ragazzi a bordo dello scooter e qualche possibile passante che si trovava in quella zona a piedi. Non solo: inseguire un animale selvatico è considerato sia un maltrattamento che un reato penale.
Dura anche la presidente Nazionale dell’Enpa, Carla Rocchi, che non usa mezzi termini: “Sicuramente al giudice diranno che si è trattata di una bravata serale. Ed è proprio questo il problema. Questi danni vengono fatti per ignoranza e incultura. Ci costituiremo come parte civile e saremo implacabili contro questi idioti che farebbero di tutto per avere qualche like in più sui social“. Non si tratta del primo episodio che si verifica nel nostro paese: basti pensare che nel Trentino Alto Adige un automobilista seguì quattro lupi, mentre in Trentino e in Abruzzo altri inseguirono degli orsi. Episodi che sono stati prontamente denunciati dall’associazione.