La deputata dem, il collega Matteo Orfini e Fratoianni hanno ricevuto Muhammad Hannoun, segnalato all’Antiriciclaggio per aver finanziato soggetti vicini al terrorismo palestinese
Incontri strani e da verificare per bene, sostiene Libero. Discutibili intrattenute da esponenti del Pd come Laura Boldrini e Matteo Orfini e dal segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. Ci riferiamo agli incontri di costoro testimoniati da foto mai postate sui social dei suddetti politici ma solo su quelli del soggetto di cui diremo ora – con Muhammad Hannoun, architetto palestinese residente a Genova e presidente delle associazioni Api e Abspp (ufficialmente sorte con lo scopo di sostenere la popolazione palestinese), considerato vicino all’organizzazione terroristica islamista Hamas. Nei primi anni 2000 Hannoun era stato coinvolto nell’inchiesta “Collette del terrore” della Procura di Genova e indagato per associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico. E soprattutto, a dicembre 2021, ha visto i conti della sua onlus Abspp (Associazione Benefica di solidarietà con il popolo palestinese) congelati per transazioni sospette, con tanto di segnalazione all’Antiriciclaggio.
Come ricordava Massimiliano Coccia su Repubblica in un articolo dello scorso dicembre, Abspp ha subìto la chiusura del conto corrente bancario da UniCredit, ufficialmente “senza nessuna motivazione“. Ma, in realtà, la banca aveva individuato una serie di attività sospette che avevano causato la sospensione dei vincoli contrattuali e la segnalazione all’Unione di Informazione Finanziaria. E, secondo indiscrezioni allora riportate da Repubblica, queste attività sospette sarebbero consistite nella “massiccia movimentazione di contante” e nell'”invio di provviste economiche a soggetti non censiti in Palestina e ad altri inseriti nelle black list delle banche dati europee“.
L’amico di Hamas ha i conti bloccati e le sue sono attività sospette
Con l’ipotesi che tra questi destinatari ci fosse appunto Hamas. Sul tema c’era stata anche un’interrogazione parlamentare del deputato di Fdi Andrea Del Mastro Delle Vedove, che denunciava come “sembrerebbe emergere un flusso finanziario che parte dall’Italia per finire nella casse di associazioni ritenute vicine all’organizzazione terroristica Hamas” e si chiedeva se “l’associazione Abspp o altre associazioni guidate da Hannoun abbiano ricevuto fondi italiani per la cooperazione internazionale“. I rapporti di Hannoun con Hamas sono testimoniati anche da una foto sul suo profilo Facebook in lingua araba che lo ritrae insieme ad Abu Osama al-Kurd, ministro del Lavoro di Hamas da poco deceduto, oltre che da immagini che celebrano il fondatore di Hamas Ahmad Yassin.
Un personaggio del genere, attenzionato prima dalla Procura e poi dalla banca presso cui la sua onlus aveva il conto e con legami e simpatie filo-Hamas, è ritenuto un interlocutore autorevole da un pezzo importante della sinistra italiana. Nel luglio del 2018 Hannoun incontrava Matteo Orfini, all’epoca ancora presidente del Pd. A febbraio 2022 è alla Camera con il leader di Sinistra Italiana Fratoianni. Vi è poi l’incontro con Laura Boldrini nel maggio 2022, poco prima della visita dell’ex presidente di Montecitorio in Israele e nei Territori. Quale era lo scopo di quegli incontri? Fare, da parte di Hannoun, lobbying pro-Palestina? Nel 2017 Hannoun avrebbe anche accompagnato alcuni parlamentari di Articolo Uno, Giovanna Martelli, Michele Piras e Franco Bordo, in una visita nei campi profughi gestiti dall’UNRWA nel Libano, alla quale avrebbe preso parte anche Maria Pia Pizzolante, attuale vice coordinatrice della segreteria del Pd. Viene da chiedersi come è possibile che questi esponenti del Pd e della sinistra non fossero a conoscenza dei retroscena in cui Hannoun era coinvolto, nonostante essi fossero ben noti alla stampa e alla politica. È la conferma che difficilmente il Pd e la sua coalizione saranno in grado di combattere l’antisemitismo e l’odio verso Israele, visto che non sono in grado di farlo al loro interno.