L’atleta di Osimo è riuscito, nel giro di appena due settimane, a debuttare sia in WWE durante la puntata televisiva di Raw, che in AEW nel corso di AEW Dark: Elevation. Un traguardo che prima di lui aveva raggiunto solamente D3: “Stiamo lavorando sodo per tutto il movimento italiano”
C’è un altro wrestler italiano che si sta facendo notare negli Stati Uniti. Dopo Fabian Aichner, che da poco ha cambiato il suo ring name in Giovanni Vinci ed è l’unico sotto contratto con la WWE, e D3 (Daniele Dentice D’Accadia), il primo atleta del nostro Paese a debuttare sia in WWE che in AEW, l’agosto 2022 sarà ricordato dal mondo del wrestling dello Stivale come quello di Andrea Guercio, alias “Mambo Italiano”. Già, perché nel giro di appena due settimane questo ragazzo di Osimo è riuscito a entrare nelle televisioni di milioni di case nel mondo grazie alla sua apparizione di lunedì 8 a Raw (uno dei due show principali della World Wrestling Entertainment insieme a SmackDown) e quella, due settimane più tardi, ad AEW Dark: Elevation.
Un traguardo storico, che Andrea Guercio ha raccontato in esclusiva a Notizie.com: “È davvero incredibile. Dopo due settimane dal mio debutto a Raw ho fatto lo stesso in AEW. Anche lì ho usato il nome vero come accaduto in WWE. Ovviamente è stata la solita tipologia di match che fanno fare a noi extra talent, di qualche minuto e basta, ma sono stato contento. Per me è la prima volta in AEW e posso dire di essere stato in entrambe. E poi non si sa mai che in una porta o nell’altra non si riesca a entrare. In dieci giorni ho lavorato con le due più grandi compagnie americane, è stata una bella soddisfazione“.
Partiamo dalla più fresca, come è nata la chiamata della AEW? “Ero in contatto con Capt. Shawn Dean, il responsabile di extra talent. Lui è quello che chiama generalmente le persone. Lui sa che sto a Pittsburgh e così mi ha chiamato per la data in West Virginia. Il movimento italiano sta crescendo e ci stiamo facendo il mazzo per farci notare in un modo o nell’altro. Certe esperienze offrono delle bellissime prospettive sia per noi che per il movimento del wrestling italiano in generale, perché se riesci ad aprire qualche porta diventa un po’ più facile per tutti. Anche se uno solo di noi riesce a entrare in pianta stabile, avendo qualcuno interno diventa più facile segnalare se c’è qualche ragazzo di talento. In uno sport spettacolo come il wrestling purtroppo molte volte non è tanto quanto sei bravo, ma chi conosci. Come del resto in tanti altri ambiti. Certo, se conosci qualcuno e non hai talento non è che ti regalano i soldi“.
La chiamata della WWE invece come è arrivata? “Avevo già lottato con loro a NXT e Main Event (due show secondari, ndr), questa volta è successo a Raw. Faccio extra talent con la WWE dal 2018, ho fatto tantissime comparse come addetto alla sicurezza, dottore, background… Penso che tutte le posizioni che fanno fare agli extra le ho ricoperte, senza saltarne una. Comunque è sempre importante, perché sono esperienze televisive. Penso che tutte le cose più piccole sono importanti, anche quelle di minor rilievo. Per quanto riguarda i match, invece, conoscendomi da un po’ ormai si fidano e mi hanno fatto fare questo incontro con Omos. Sono 2-3 minuti di match, ma sei in diretta mondiale. Quel segmento andrà in onda in tutte le case di tutto il mondo, nello show principale di wrestling. Va da sé che la selezione per quel segmento non sia così semplice da ottenere“.
Hai preparato il tuo match direttamente con Omos? “Sì, ovviamente ci siamo messi d’accordo per tutto il match. Lui è tranquillissimo, il classico gigante buono dei film. Anzi era lui che veniva da noi e voleva andare a ripetere il match più volte. È abbastanza nuovo nel wrestling, inizialmente lo hanno messo sotto contratto perché è un bestione. A parte questi ultimi anni a NXT e Raw le sue esperienze erano zero“.
Oltre a lui hai avuto modo di parlare con qualcun altro nello spogliatoio WWE prima dello show? “Sono sempre tutti molto gentili. Ho fatto anche una pubblicità con The Miz dopo il match con Omos, che però ancora non è andato in onda. Una pubblicità per una nuova applicazione con cui la WWE inizierà a collaborare. Io ho interpretato il ragazzo che lavorava per questa applicazione e dovevo chiedere a The Miz se la conosceva e se era disposto a collaborare“.
Sui suoi social ha postato delle foto anche durante l’ultima edizione di WrestleMania 38 a Dallas: “Ero lì da extra talent, anche se poi non sono stato utilizzato. Già il fatto di essere lì pagato è stata una soddisfazione grande. Un’esperienza bellissima vedere il backstage e come si prepara la compagnia più importante al mondo per organizzare un evento enorme. Tutto era curato nel minimo dettaglio. Veramente un enorme orgoglio essere tra quei 10 che chiamano in tutta l’America“.
Quando è nata la sua passione per il wrestling? “Da quando c’è stato il secondo boom in italia, nei primi anni Duemila. Lì è scattata la scintilla. Ho iniziato ad allenarmi nel 2010 in un’accademia a Senigallia con Fabio Fuligni, in arte Tyler Blaze. Ho cominciato in Italia con lui, ma purtroppo nelle Marche e in Abruzzo non c’era tanta possibilità. Poi nel 2015 mi sono trasferito in Canada per allenarmi nell’accademia di Lance Storm ed è stato lì che ho iniziato sul serio. Non è che non voglio calcolare i primi anni, ma dal 2010 al 2015 era più un gioco. Ci allenavamo una volta a settimana e avrò fatto una ventina di show totali in 5 anni. Lance Storm invece mi ha insegnato tutto nella maniera più professionale possibile. Poi sono tornato in Italia, ho combattuto in Europa per un anno tra Italia, Germania, Svezia, Danimarca e Francia. Poi ho preso il mio primo visto lavorativo per l’America, a Houston, in Texas, nel 2016. E sono stato fortunato, perché lì c’è l’accademia di Booker T e quindi ho avuto l’opportunità di allenarmi nella sua scuola, anche se solo per 3 mesi perché il primo visto lavorativo era solo temporaneo. Poi sono tornato in Italia e nel 2017 finalmente sono riuscito a ottenere il visto lavorativo normale a tempo indeterminato. Quindi sono venuto qui a Pittsburgh, in Pennsylvania, dove sto tuttora“.
C’è un wrestler a cui si ispira? “Di quelli moderni The Miz, prendendo anche quelli del passato dico Ric Flair. Ma il momento in cui mi sono innamorato del wrestling è probabilmente durante la faida tra JBL e Undertaker. Poi ovviamente c’era anche quella tra Eddie Guerrero e Rey Mysterio. In generale però mi sono sempre piaciuti i personaggi che lottavano poco e intrattenevano tanto. Come fa appunto The Miz, che per settimane magari va avanti con dei promo e poi arriva al PPV e lotta, guadagnando più soldi di tutti (ride, ndr). Mi hanno sempre ispirato queste persone con forte personalità e carisma. Questi wrestler sono quelli che mi hanno affascinato di più rispetto a quelli che fanno duemila mosse”.
Perché ha scelto Pittsburgh? “Perché l’agenzia dove avevo trovato lavoro stava qui, quindi non è stata una vera scelta. Sono un chimico. Quando avevo iniziato ero venuto per un progetto di scambio culturale, poi qui ho iniziato l’università e mi sono laureato in chimica. Devo dire che mi manca molto l’Italia, soprattutto il mare. Nella Marche stavo a 10 minuti di macchina dalla costa adriatica, qui invece sto a 6-7 ore dalla costa. Però per i miei obiettivi di vita penso che qua in America sia il posto migliore dove stare“.
Si è dato dei limiti di tempo per i suoi obiettivi? “Finché ogni anno riesco a fare sempre di più dell’anno successivo sono contento. Vuol dire che sto procedendo in una maniera gradualmente positiva e che non sto retrocedendo. Ogni anno se ho fatto qualcosa più di quello prima mi sento soddisfatto. Poi nel wrestling dipende molto da cosa stanno cercando in quel determinato momento. Degli anni cercano persone enormi e alte, l’anno dopo magari tutt’altra tipologia di persona o di lottatori o di carattere. L’essere al posto giusto nel momento giusto è importante“.
E lo è a maggior ragione adesso, visto che si è all’interno di un importante ricambio generazionale ai vertici della WWE: “Proprio in questi giorni hanno dato la notizia che nel 2023 NXT UK si espanderà in NXT Europe. In un anno ci sarà questa cosa, penso che sia per noi da qui in America, sia per gli atleti europei e italiani ci possano essere tante conseguenze positive“.
Ha già sentito il suo predecessore D3? “Sì, certo. Ci sentiamo tutte le settimane. Era contento, adesso l’ho raggiunto visto che lui era l’unico italiano ad aver lottato in entrambe le promotion più importanti del wrestling americano. Mi ha detto che adesso mi avrebbe risorpassato, perché ha due show importanti. Devo stare sempre a corrergli dietro (ride, ndr)“.
Le piacerebbe formare un tag team con lui? “Sarebbe un sogno. Daniele è una bravissima persona e un ottimo Wrestler. Sarei veramente contento se una cosa del genere potesse succedere“.