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A sei anni dal terremoto di Amatrice: tra promesse non mantenute e voglia di rilancio

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Paolo Colantoni

Nella notte tra il 23 e il 24 agosto la scossa di Amatrice, che ha portato morti (oltre 300), distruzione e polemiche

Una scossa forte, intensa e distruttiva, capace di squarciare la tranquillità di tutto il centro Italia, trascinando dietro di se morti, distruzione, paura e polemiche a non finire. Che oggi, a distanza di sei anni, continuano a far sentire il loro strascico, tra promesse non mantenute, illusioni e la sensazione di una popolazione che continua a sentirsi abbandonata.

Sei anni fa il terremoto di Amatrice – Ansa –

Sono le 3:36 del 24 agosto del 2016, quando una scossa di magnitudo di 6.0 distrugge Amatrice e una lunga serie di paesi limitrofi, tra cui Accumuli e Arquata del Tronto. 303 morti, di cui ben 239 ad Amatrice: il terremoto spazza vai interi borghi, paesi, luoghi storici, lasciandosi alle spalle macerie e distruzione. Nelle settimane successive abbiamo assistito alle scene che solitamente si ripetono in casi come questi: agli eroici gesti dei volontari (gente comune che si è resa protagonista di turni massacranti per salvare il salvabile), dei vigili del fuoco e della protezione civile, si mischiano le promesse dei rappresentanti del Governo, pronti a giurare sulla capacità di far tornare tutto alla normalità in poco tempo.

Ma mentre il lavoro di chi ha sacrificato gran parte delle proprie giornate per dare una mano (anche al costo di enormi sacrifici) è stato ampiamente confermato dai fatti, le parole dei rappresentanti dello Stato, sono rimaste spesso semplici illusioni. Oggi, a distanza di 6 anni, si contano ancora centinaia di cantieri: molti dei quali incapaci di andare avanti con i lavori. Nonostante l’ottimismo delle istituzioni. “Questo è l’anno vero della ricostruzione e lo dico con oggettività, senza alcun trionfalismo”, dichiara il commissario straordinario Legnini. Alla domanda su quanto si impiegherà per ricostruire Amatrice, il commissario è netto: “Dipende dal ritmo di presentazione dei progetti”. E commentando l’ascesa dei prezzi e il superbonus 110 per cento che hanno “frenato” la ricostruzione del cratere sismico, sottolinea che “è stata una corsa ad ostacoli negli ultimi due anni. Ogni volta abbiamo cercato di superare tutte le difficoltà, adesso spero che tutto possa procedere spedito”.

“L’assenza della politica”

Ad Amatrice ancora più di 300 cantieri – Ansa

Il sindaco Cortellesi immaginando la Amatrice del futuro – “Diventeremo il borgo più bello d’Italia” – non ha digerito quella che lui chiama “assenza della politica”. “Che in questo sesto anniversario ci ha dimenticato – spiega- Avremmo voluto la presenza delle alte cariche dello Stato, a cominciare dal presidente del Consiglio, Mario Draghi e lo dico con il massimo rispetto per il ministro Maria Cristina Messa che sarà domani ad Amatrice”. “Non ci sentiamo invece dimenticati in senso assoluto perché è ancora grande l’attenzione degli italiani verso la nostra situazione”, ha aggiunto il sindaco.

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Paolo Colantoni