L’attaccante biancoceleste è stato intervistato per Dazn dall’ex compagno Parolo: “A Dortmund potevo fare di più”.
Quattro volte capocannoniere della Serie A, eppure criticato. Dodicesimo posto nella classifica all time del campionato italiano, eppure sminuito. Ciro Immobile ha parlato a DAZN, si è confidato all’ex compagno di squadra Marco Parolo, che ha raggiunto il centro sportivo di Formello nella veste di intervistatore per la sezione Heroes della piattaforma sportiva.
“I miei detrattori? Ci sono varie opinioni, non di tutti, che a volte mi fanno pensare. A volte mi fanno fare una risata, altre volte mi fanno arrabbiare“, ha spiegato l’attaccante della Lazio. “Ma alla fine, come mi dicono tutte le persone che mi vogliono bene, penso che tutti si renderanno conto veramente di ciò che ho fatto quando smetterò di giocare”. I suoi numeri parlano da soli (183 timbri in Serie A), dovrebbero soltanto essere elogiati: “Ho fatto tanti gol di istinto soprattutto quando ero più giovane. Tante reti le ho fatte già prima di averle realizzate, nel senso che so dove va a finire la palla, so dove voglio metterla. È come se mi immaginassi il gol già durante l’azione stessa, so già come potrebbe finire”.
Immobile ha raccontato il suo percorso nel club biancoceleste: “Prima andavo in campo con il solo pensiero di fare gol, adesso invece penso ad aiutare la squadra. Credo che questo questo faccia parte di un percorso di crescita”. Nel 2019 discusse con Simone Inzaghi per una sostituzione “prematura” contro il Parma: “Ho sbagliato io, ho sbraitato dopo la sostituzione perché volevo giocare. Nei giorni successivi il mister mi ha detto che non se l’aspettava da me. C’era rimasto un po’ male, però dopo il gol con il Genoa sono andato ad abbracciarlo ed è passato tutto”. L’avventura in Bundesliga con il Borussia Dortmund non è andata come sperava: “Avrei voluto un po’ più di tempo, lì mi sentivo veramente bene nei primi 6 mesi. A Siviglia, al contrario, non mi sono preso con l’allenatore. Può capitare nell’arco di una carriera. In Germania si poteva fare sicuramente qualcosa di meglio”.