Elezioni 25 settembre, i primi sondaggi parlano chiaro: Pd in pericolo

Manca sempre meno al 25 settembre, ovvero il giorno delle elezioni in cui milioni di italiani saranno chiamati al voto: i primi sondaggi, però, parlano fin troppo chiaro. Non delle buone notizie per quanto riguarda il Partito Democratico, sale vertiginosamente la destra

Elezioni, arrivano i primi sondaggi
Enrico Letta (Ansa Foto)

Esattamente un mese e gli italiani saranno chiamati al voto: il 25 settembre si deciderà il futuro del paese. Anche se si iniziano a fare i primi sondaggi che sono stati lanciati da ‘BiDiMedia‘ per ‘Affariitaliani.it‘. Dominio netto da parte del centrodestra su quasi tutto il territorio italiano, grazie alla coalizione che vede Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia uniti verso un unico obiettivo. Tanto è vero che i dati, per loro, parlano fin troppo chiaro: si avvicinano quasi al 50%.

Seguendo, appunto, questi dati pare che sia Fdi che Lega insieme arrivino a 200 seggi. Ovvero la metà della Camera. Stesso discorso vale anche per il Senato. Poco importa se i dati sono del 19 agosto, quel che è certo è che il centrodestra sta dominando. Secondo la proiezione, infatti, sarebbero pronti ad aggiudicarsi 189 seggi su 221. Discorso estremamente diverso per il centrosinistra. A questi ultimi ne rimarrebbero solamente 28.

Dove? Tra Toscana, Emilia-Romagna e nelle aree urbane delle maggiori metropoli come Roma, Milano, Napoli e Torino. Senza dimenticare, inoltre, i seggi del Trentino-Alto Adige del Senato.

Elezioni 25 settembre, primi sondaggi: destra in vantaggio su sinistra

Elezioni, arrivano i primi sondaggi
Giorgia Meloni (Ansa Foto)

Una destra che sovrasta completamente tutti gli altri partiti. In particolar modo quello del ‘Movimento 5 Stelle‘ e del ‘Terzo Polo‘: non una buona mossa quella messa in atto da Giuseppe Conte e dal duo formato da Matteo Renzi e Carlo Calenda. In questo modo la sconfitta in quasi tutti i collegi sembra essere una cosa fin troppo scritta.

Anche se, lo stesso sito, in una nota ha voluto fare una precisazione: “Ricordiamo che questa proiezione non tiene conto della ‘forza’ dei candidati all’uninominale ma al tempo stesso facciamo presente che nel 2018 i trend furono assolutamente nazionali e solo in sparuti collegi si è vista una differenza statisticamente significativa in base all’effettiva forza o debolezza dei candidati“.

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