Genova, delitto Alice Scagni: arriva l’audio della telefonata che il fratello-killer ha effettuato al padre, poche ore prima che si verificasse il femminicidio che ha visto come vittima proprio la sorella [VIDEO]
Arriva anche la telefonata che definire “scioccante” è assolutamente troppo poco quella che ha effettuato Alberto Scagni. Il tutto si è verificato il primo maggio di quest’anno, a poche ore dal femminicidio che lo stesso ha compiuto nei confronti della sorella Alice. Ricordiamo che quest’ultima venne uccisa, sotto casa del fratello, a coltellate. Sposata e madre di un bambino che non rivedranno mai più.
Subito dopo la telefonata, il padre chiama il 112. Terrorizzato da quello che aveva ascoltato poco prima da suo figlio, per il semplice motivo che aveva paura a cosa potesse accadere alla figlia e al genero Gianluca Calzona. La polizia, però, cerca di tranquillizzarlo perché ritiene che non ci siano i presupposti per farsi prendere dal panico. Non sarà affatto così.
“Stasera Gianluca e tua figlia sai dove sono? Sai dove c***o sono?“. Poco prima un minuto pieno di insulti ed offese nei suoi confronti da parte di Alberto che, da mesi, stava manifestando segni di disagio mentale. Poi la richiesta di denaro e le minacce nei confronti delle due persone. Come riportato in precedenza, dopo la telefonata, ne viene fatta un’altra: ma alle forze dell’ordine che non ritengono ci sia un pericolo imminente.
Poche ore più tardi, verso le ore 22, la figlia Alice viene uccisa sotto casa del fratello. Quella tragedia si è trasformata in un vero e proprio confronto tra la famiglia Scagni e la polizia. Questi ultimi, secondo i genitori, sono accusati di aver sottovalutato il pericolo. Tanto è vero che uno degli agenti, all’ennesima richiesta di aiuto, avrebbe risposto in questo modo: “Signò e non famola tragica”.