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Sextortion, sempre più ricatti sul web: “I vostri figli sono vittime, non li giudicate”

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Carlo Roscito

La Polizia Postale ha spiegato le dinamiche di un fenomeno che è diventato preoccupante negli ultimi mesi. Ecco i consigli per i ragazzi e i loro genitori.

Un grave dato riportato dalla Polizia Postale: “Negli ultimi mesi purtroppo sono aumentati a dismisura i casi di sextortion ai danni di adolescenti sui social network. Le segnalazioni ricevute sono già oltre al centinaio, per lo più parliamo di minori tra i 15 e i 17 anni. A volte anche più piccoli“. Un fenomeno potenzialmente molto pericoloso, spiegano le autorità: “Le vittime sono tanto fragili, quanto inesperte. La curiosità sessuale dei ragazzi sempre più spesso li trasporta in un incubo caratterizzato da ricatti, richieste di denaro insistenti e anche minacce di distruggerne la reputazione. In che modo? Diffondendo sui social le immagini sessuali ottenute tramite le live chat”.

Il fenomeno del sextortion sta diventando sempre più preoccupante (Ansa Foto)

La nota della Polizia Postale spiega la dinamica dei reati che nascono sul web. “Tutto inizia con qualche chat con profili social di ragazze e ragazzi gentili e avvenenti, vengono fatti apprezzamenti e messi like per le foto pubblicate. Successivamente si passa alle video chat con delle richieste che diventano sempre più spinte”. Un martellamento che si conclude con le minacce: “Nei giorni seguenti c’è la richiesta di somme di denaro anche esigue, con il ricatto che, nel caso in cui la somma non venisse pagata, il materiale sessuale verrà diffuso tra tutti gli amici e i parenti delle vittime. Insomma, tutti i suoi contatti”. Una modalità che spinge i malcapitati, per motivi di vergogna, a tenere tutto per sé senza confidarsi con nessuno. Il fenomeno per questo motivo è sottostimato, la denuncia infatti impone ai ragazzi un disvelamento ai genitori. Qualcosa che a volte sembra più doloroso delle minacce dell’estorsione stesso.

Ai genitori: “Non giudicate irresponsabili i vostri figli”

Polizia Postale ha dato una serie di consigli alle vittime del sextortion (Ansa Foto)

Ecco perché la Polizia Postale ha stilato una serie di consigli. In primis, mai cedere al ricatto pagando le quote richieste perché queste non si interromperanno. Anzi, l’estorsero capirà che ci sarà una disponibilità economica da cui attingere. Altro monito: non cancellare i messaggi scambiati con gli estorsori, né tantomeno chiudere i profili social su cui si viene contattati. “Per chiedere aiuto bisogna fare una segnalazione sul nostro portale www.commissariatodips.it, da soli è molto più difficile risolvere questo tipo di problemi”. Chi ha più di 14 anni può sporgere una denuncia, anche autonomamente, in qualsiasi ufficio di Polizia: “Ci rivolgiamo anche ai genitori dei minori vittime di sextortion. Gli adulti e le organizzazioni criminali avvicinano online gli adolescenti spingendoli in conversazioni virtuali di tipo sessuale. Non bisogna giudicare i propri figli se capita qualcosa di simile. Non va considerato il loro comportamento come irresponsabile. E poi bisogna ascoltare quanto i figli raccontano cercando di rassicurarli che non sono gli unici ad essere incappati in questo tipo di situazioni”.

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Carlo Roscito